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Alberto Angela, il Natale con papà Piero: "Cos'ho scoperto a 8 anni"

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Un (duro) Natale in casa Angela. Intervistato da Repubblica, Alberto Angela si prepara a tornare in tv su Rai 1 la sera del 25 dicembre alle 21.25 con Stanotte a... dedicata alla romanticissima Parigi, con Giancarlo Giannini nei panni del commissario Maigret e ospiti d'eccezione come Mika, Gianluigi Donnarumma e Lola Ponce a svelare i segreti della capitale francese, la celeberrima Ville Lumiére.

L'occasione è buona per indagare anche su come si trascorrevano le feste, momento magico per eccellenza sopratutto nell'infanzia, con un papà come Piero Angela, simbolo di scienza e razionalità apparente poco incline alle frivolezze delle favole e dei miti.

 

 

 

Pochi sanno che proprio a Parigi sono legati i primi giorni di vita di Alberto: "Sono nato a Parigi ma siamo andati via quando ero piccolissimo, non ricordo niente. Poi siamo stati quattro anni in Belgio. La prima parte della mia infanzia è stata in bianco e nero: non c’era mai il sole", ironizza il conduttore di un cult come Ulisse - Il piacere della scoperta. Insospettabilmente, fa sapere che il suo "era il classico Natale, sì. Fino ai 5, 6 anni era incantato, intorno agli 8, credo, scoprii che Babbo Natale non esisteva. Però era tutto in sintonia, abitando al Nord: con la neve, le slitte, quello classico da cartolina. Alcune volte tornavamo in Italia dai nonni. Ho avuto la fortuna di viverlo con l’emozione e poi quando ero piccolo non c’era tutto questo consumismo, non c’erano Internet e Amazon".

 

 

 

"Romantici" anche i regali scelti da papà Piero per il piccolo Pierino: niente microscopi o libri ma "il trenino. La cosa più brutta è vedere al mercatino quello che ricevevi da bambino avvolto nella bambagia, perché è diventato un pezzo di modernariato". Piccola perla di saggezza: evitiamo di sentirci vecchi, perché "non siamo noi che cambiamo, ma il mondo intorno a noi. Uno non invecchia mai. Consiglio di avere gli stessi occhi sognanti, per non perdere l’incanto natalizio".

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