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Chiara Ferragni e Fedez, Lillo: "Loro figlio mi ha schifato"

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Il desiderio di Lillo Petrolo? Essere un Supereroe. Una passione coltivata fin da bambino, quando "però il costume costava troppo". All'epoca "non ce lo potevamo permettere - ammette l'attore - così mamma pensò bene di riciclare quello da ciociara di mia cugina, mi mandò in giro anche con le guance colorate col rossetto". Solo l'anno dopo, "con un’amica sarta, si inventò un completo da supereroe a caso, con la calzamaglia e il mantello. Non ero Superman, non ero l’Uomo Ragno, ero un coso senza nome e mi vergognavo fortissimamente. Anche perché ero grassissimo, a scuola mi prendevano in giro chiamandomi 'cicciabbomba'. Il fatto è che abitavo con mia nonna Mattia (un errore all'anagrafe ndr). E "per lei un bambino in salute doveva pesare almeno 80 chili, faceva la pasta in casa, il battuto di lardo lo metteva pure nel minestrone".

Oltre ai supereoi, un'altra passione dell'attore erano i fumetti. Da lì l'invenzione di Normalman, "un tipo che, mangiando una cosa, diventa cento volte più intelligente e forte ma, siccome è cento volte più scemo e incapace, alla fine risulta appunto normale. E usa i suoi superpoteri per aiutare il prossimo ad attraversare la strada o a parcheggiare l’auto".

 

 

Poi è stata la volta di Posaman. Con tanto di caschetto, mantello, sospensorio argentato, stivaloni con zeppa e una P sul petto, Lillo è diventato anche lui. Questa volta "nato caso, quando facevo Lol", il supereroe ha anche fatto visita a Fedez e Chiara Ferragni. Peccato però che non sia piaciuto a Leone, loro figlio. "Io mi sono divertito, lui però era fan di Ironman, un po’ mi schifava". E pure Roberto Bolle: "Quando ci siamo messi davanti allo specchio, con il fisico a vista, non riuscivo a credere che appartenessimo alla stessa specie".

 

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