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Taylor Swift, cosa fa quando non canta: la vita segreta di Miss miliardo

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Marco Rocchi
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Una, dieci, cento Taylor Swift. Dietro l’icona mondiale della musica pop si potrebbe nascondere, infatti, anche una scrittrice che, non meno della cantante miliardaria, è già riuscita a ottenere un contratto da sogno dalla Apple grazie al romanzo intitolato Argylle, una spy-story da cui i produttori della Mela hanno ricavato un film di prossima uscita, il 1 febbraio, nelle sale cinematografiche Usa e dal 2 febbraio in tutto il mondo proprio sulla piattaforma streaming Apple+. Un’operazione, si dice, da circa 200 milioni di dollari.

A seminare il seme del sospetto già da qualche mese è stata anzitutto lo scoop del New York Post che ha scoperto, incrociando tutti i dati disponibili, che Ely Conway, l’autrice del libro, sarebbe in realtà solo lo pseudonimo di un personaggio misterioso su cui si sono cominciate a rincorrere immediatamente voci e ipotesi. La prima ad essere tra le sospettate è stata l’autrice di Harry Potter, J.K. Rowling, il cui nome autentico, dopo il conflitto con la comunità lgbtq+ su identità di genere e maternità surrogata, è diventato di minor richiamo.

BATTESIMO DIGITALE

Maggiori però sono gli indizi che ricondurrebbero invece proprio alla pop star. E a sviscerarli uno a uno sono stati proprio i fan dell’autrice di Eras che hanno ricondotto alcuni particolari che caratterizzano i personaggi del libro ai gusti e alle scelte noti della Swift. Prima coincidenza: la data di pubblicazione del post Instagram inaugurale della Conway, praticamente il suo battesimo digitale, avvenuto a dicembre 2022, esattamente il giorno del compleanno di Taylor Swift. Uno dei protagonisti del film, diretto da Matthew Vaughn, è inoltre un gatto di razza Scottish Fold, proprio come quelli della cantante. Sempre nel film, la protagonista, Bryce Dallas Howard, e un personaggio interpretato proprio dalla stessa Taylor Swift nel videoclip del brano All too Well, si somigliano particolarmente, entrambe sono scrittrici con i capelli rossi.

La Dallas Howard, inoltre, nel film la vedremo trasportare il suo gatto in un trasportino con l’oblò, prototipo visto finora soltanto nel docufilm Miss Americana dedicato proprio alla cantante. In più sempre nel film compariranno numerosi maglioni a rombi, capo d’abbigliamento del tutto familiare per Taylor. Certamente meno familiari perla cantante, invece, devono essere le voci sulla sessualità della Swift fatte circolare, sempre all’inizio di quest’anno, da un altro quotidiano newyorchese, il New York Times che venendo meno alla sua tradizione ultra politicamente corretta, nei primissimi giorni del 2024, ha vergato un articolo che somiglia in tutto e per tutto a un pesante outing ai danni della cantante anche se scritto, per così dire, a fin di bene: l’emancipazione del mondo della musica country da cui la stessa Swift proviene.

 

 

 

IDENTITÀ

L’articolo in poche parole dà per scontata l’identità queer della cantante che però in realtà non ha mai manifestato o sia stata “beccata” in situazioni omosessuali che la coinvolgessero apertamente. Di certo da parte della Swift non è mai mancata la convinta partecipazione solidale alle cause del mondo lgbt+. Fonti vicinissime all’artista (che non ha commentato ufficialmente l’articolo) hanno definito la scelta del giornale«invadente, inaccurata e inappropriata». Derubricando di fatto l’operazione del New York Times che voleva essere (forse) una provocazione per lo più culturale, quasi a gossip di bassa lega. Stadi fatto che il cambio d’annata, dal 2023 al 2024, oltreoceano è passato senza cambiare il volto dei sogni, delle speranze e dei desideri che resta quello di Taylor Swift. Vero, verosimile o fantasioso che possa essere. Lei, proprio come ogni icona che si rispetti, ormai è ovunque. Col carisma del suo personaggio capace di andare ben oltre la semplice natura umana della persona. Cose che capitano ai veri idoli tra i quali Taylor è iscritta di diritto. 

 

 

 

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