Ricky Menphis: "Mio padre era un fascistone, qual è il mio secondo nome"
L'attore Ricky Menphis si confessa in una lunga intervista a il Messaggero. Uno dei volti più noti della tv italiana (e anche del cinema) parla delle simpatie politiche del padre e del suo nome: "Papà, che lavorava alla Siemens come perito tecnico, era un fascistone. Il mio secondo nome è Benito… Per lui doveva essere il primo, però mia madre si oppose e fecero un’estrazione con dieci bigliettini: lui barò e scrisse Benito nove volte, solo che uscì l’unico su cui mia madre aveva scritto Riccardo". Poi parla anche della mini serie che andrà in onda su Rai Uno, "Mameli - il ragazzo che sognò l'Italia" (in onda il 12 e il 13 febbraio), in cui vestirà i panni di Ciceruacchio.
Un ritorno sul piccolo schermo dopo una pausa e a chi gli chiede se il suo essere fervente cattolico e fedele devoto lo abbia potuto penalizzare nella sua carriera, risponde così: "Non lo so e non mi interessa saperlo. La fede è una grazia che vivo dentro e fuori di me, mi importa soltanto seguire la parola di Dio. Certo, ogni tanto mi dà un po’ fastidio l’ignoranza e l’arroganza di quelli come certi atei da salotto che si dicono garantisti e comprensivi per qualsiasi cosa, ma quando si parla di cattolicesimo diventano ferocemente intransigenti. Ci vuole pazienza". A 55 anni non ha rimpianti: "Rifarei tutto, anche se mi sono seduto sugli allori e mi sono lasciato un po’ andare: sono anche ingrassato. Ora però sono a dieta, che fatica…".