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Quentin Tarantino cestina il suo decimo e ultimo film: terremoto a Hollywood

Daniele Priori
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The Movie Critic, ovvero quello che doveva essere il lungometraggio definitivo, l’ultimo, firmato Quentin Tarantino non vedrà mai luce. La bozza già scritta e più volte modificata della decima “sinfonia” annunciata come conclusiva della carriera da regista dell’autore della saga di Kill Bill sarebbe infatti stata riposta forse per sempre nel cassetto da parte del regista scrittore tanto geniale quanto particolare che ha abituato nel corso della sua carriera a colpi di scena simili. Stavolta, però, l’attesa era spasmodica, alimentata dallo stesso Tarantino che aveva dedicato al “critico” protagonista del film che non s’ha da fare anche più pensieri e interviste. A dare la clamorosa notizia per primo è stato l’informatissimo sito Deadline. 

CAMBIO PROGRAMMA
Immediatamente si è parlato di giallo e mistero sulle sorti dell’opera firmata Tarantino. In realtà le riviste di cinema a stelle e strisce che stanno approfondendo l’indiscrezione, dandola ormai come notizia certa e ufficiale, trattano la notizia come un caso di fatto chiuso del quale prendere atto. Il maestro avrebbe semplicemente “cambiato idea”. Del film nello specifico si parla da almeno un anno. L’ultimo annuncio risale a due mesi fa quando era girata la notizia della chiamata nel cast di Brad Pitt, riportata anche da Libero. L’indecisione da parte di Tarantino pare fosse legata soltanto al ruolo da affidargli. Un indizio, a vederlo oggi, col senno di poi, decisamente non da poco conto. Il protagonista, infatti, un critico talentuoso quanto poco fortunato di cui lo stesso Tarantino era fan da ragazzo, avrebbe dovuto avere sui 35 anni. Troppo pochi per il bellissimo di Hollywood che, per quanto tuttora più che attraente, di anni ne ha quasi 61. 

Considerando poi che di fatto, si era venuti a sapere, che quest’anno, ad agosto, ci sarebbe stato solo un giorno di set, il primo ciak utile ad attrarre 20 milioni di incentivi dello Stato della California, per poi rimandare tutto al 2025, ecco che la figura e l’età del protagonista si sarebbe ulteriormente allontanata da quella di Pitt. Al punto che, in questi mesi, mentre continuavano a rincorrersi voci su un lavorio incessante del regista su soggetto e sceneggiatura, era già circolata la voce di un possibile cambio di soggetto per quest’ultima opera: non più lo sfigato Movie critic californiano ma Cliff Booth, lo stuntman interpretato da Brad Pitt in C’era una volta a Hollywood che aveva fatto vincere all'attore l’Oscar, ipotizzando potesse trattarsi di un prequel o anche di un sequel del film del 2019. 

Voci mai confermate fino alla notizia di oggi che ha spento definitivamente tutto l’entusiasmo attorno a un progetto per il quale lo stesso Tarantino aveva speso parole entusiastiche fino a pochi mesi fa in una intervista a The Hollywood Reporter nella quale il regista parlava del film come di ritorno alle origini in tutti i sensi. «Adoro girare in California. Chiuderó il cerchio nella capitale mondiale del cinema. Niente è paragonabile alla sensazione di lavorare nella terra in cui sono cresciuto». Invece no. La carriera da regista si allunga inevitabilmente e il canto del cigno si allontana. A data e film da destinarsi. 

IL CASO STAR TREK
Tenendo conto del fatto che, a ben vedere e stando a notizie diffuse lo scorso anno, The Movie Critic non sarebbe nemmeno il primo tra “papabili” al ruolo di ultimogenito della filmografia firmata Tarantino a finire nel cestino. Il progetto precedente di cui Quentin pare avesse parlato a lungo con produttori e sceneggiatori era il quarto capitolo della saga di Star Trek che, nei desiderata della produzione, avrebbe dovuto portare la firma del maestro che però, assalito dal dubbio, pare si sia chiesto: «Se anche accettassi l’idea che Star Trek potrebbe essere il mio ultimo film, l’ultima cosa che farò, sarebbe davvero così che voglio finire?». La risposta conclusiva evidentemente è stato un no. Tanto per Star Trek, quanto per The Movie Critic. Avanti il prossimo.

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