Scoppia un vero e proprio caso. Matilde De Angelis ha espresso il suo disappunto dopo l’80esima edizione dei Nastri d’Argento, tenutasi il 16 giugno 2025 al Maxxi di Roma. L’attrice ha vinto il premio come migliore attrice non protagonista per il film Fuori, ma la vittoria è stata condivisa con Elodie, per lo stesso ruolo e film. Questo premio alla pari ha lasciato De Angelis insoddisfatta, definendo la decisione di assegnare un premio condiviso “irrispettosa” e “insensata”. In un’intervista al Fatto Quotidiano, ha sottolineato che condividere un riconoscimento sminuisce la singolarità, la personalità e l’impegno individuale di ogni artista, togliendo valore all’unicità del lavoro svolto.
Pur riconoscendo l’importanza dei premi, De Angelis ha chiarito che non sono la motivazione principale del suo mestiere. Ha raccontato un aneddoto significativo legato al regista Mario Martone, che le ha descritto l’emozione delle detenute di Rebibbia durante una proiezione di Fuori: le donne si sono commosse, riconoscendosi nelle storie raccontate, ridendo e piangendo. Per De Angelis, è questo il vero senso del suo lavoro, ben oltre i riconoscimenti ufficiali.
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L'annoso dilemma «è giusto che un'artista mostri il corpo per vendere più dischi?», mo...L’attrice, dunque, non nasconde l’amarezza per una vittoria che sente dimezzata, ma ribadisce la sua passione per il cinema. La risposta però non tarda ad arrivare e viene direttamente da Laura Delli Colli, presidente dei Nastri D’Argento: "“Penso che ciascuno possa esprimere le proprie opinioni. Mi suona un po’ strano che sia arrivata alla serata del premio, magari già irritata per la candidatura condivisa. Una candidatura è sempre un omaggio, non è mai una cosa dimezzata. L’analisi che facciamo quando decidiamo le candidature nasce da un confronto serio su tutti i film visti. A volte si valuta anche quanto un attore non solo “recita”, ma contribuisce emotivamente al film. Nel caso di Elodie, non è un’attrice professionista, ma ormai, dopo alcune prove sullo schermo riuscite, penso si possa considerare tale. E comunque non è questo il punto. Nella storia del cinema ci sono stati tantissimi esempi di non professionisti che sono stati candidati o premiati. Alla fine conta il risultato sullo schermo. Quello che Mario Martone ha realizzato con un mix meraviglioso di tre attrici è un ritratto straordinario di donne. Il lavoro corale è stato premiato, e il contributo di ciascuna è stato considerato".