Il suo cognome è Feltri, e questo sarebbe già sinonimo di talento. Però questo adolescente di 16 anni non dirige quotidiani né redige editoriali come nonno Vittorio o papà Mattia, né scrive articoli e libri come mamma Annalena Benini: Giulio, figlio appunto di Mattia Feltri e nipote del fondatore di Libero, ha il cinema nel proprio Dna e il genere horror come grande passione sin dai tempi in cui udiva, tra le mure domestiche, i tasti del computer battuti dall’illustre nonno e da papà. Vittorio e Mattia scrivevano ma Giulio sognava di essere al centro di una pellicola terrorizzante, stile Dario Argento o George Romero. Di recitare in film di genere, di essere magari al centro di una storia che genera paura e malessere. E anche di essere al centro di un Festival del cinema internazionale per raccontare il proprio ruolo ai giornalisti accorsi alla “prima”. Ebbene, Giulio ce l’ha fatta ed è sbarcato ieri a Venezia come illustre protagonista nel cast de La valle dei sorrisi, presentato fuori concorso e diretto da Paolo Strippoli.
ESPERIENZA
Ha lavorato insieme a Michele Riondino, al quale è stato affidato il ruolo principale del film, e ad altri professionisti: Paolo Pierobon, Sergio Romano, Anna Bellato e Romano Maggiora Vergano. Il bello è che se l’è cavata benissimo, pur essendo alla sua prima, emozionante esperienza davanti a una macchina da presa. Eppure Giulio ha rischiato di non far parte di questo film, di esserne escluso in un primo momento. Il nipote di Vittorio, difatti, è stato scelto dal responsabile del cast quasi in extremis, comunque contro il volere iniziale del regista. Notato però in uno spettacolo teatrale dove stava mostrando di avere la stoffa della recitazione, Giulio è stato subito convocato per le riprese e, alla fine, Paolo Strippoli è stato molto contento delle sue pose da professionista del ciak, perfettamente in linea con quelle che sono le atmosfere tenebrose del film. Giulio, felicissimo di avere esaudito quello che è da sempre un suo desiderio, ha una convinzione: «Alla notizia che recitavo in un film mio nonno è rimasto sulle sue. Quando lo vedrà, però, penserà che è una stupidaggine! Io, invece, l’ho trovata come una delle esperienze più belle della mia vita. Mi piace leggere e anche scrivere ma la mia strada ho sempre pensato e sperato fosse un’altra».
La sinossi di questa inquietante pellicola: tutta la vicenda è ambientata a Remis, un paesino nascosto in una valle isolata tra le Alpi dove gli abitanti sono tutti stranamente felici. Sembra la destinazione perfetta per l’insegnante di educazione fisica, Sergio Rossetti, tormentato da un passato misterioso. In seguito all’incontro con Michela, la giovane proprietaria della locanda del paese, il professore scopre che dietro quest’apparente tranquillità si cela un drammatico rituale: una notte a settimana, gli abitanti si radunano per abbracciare Matteo Corbin (Giulio Feltri, appunto), un adolescente capace di esorcizzare il dolore degli altri. Il tentativo di Sergio di salvare il giovane risveglierà però il lato più oscuro di colui che tutti chiamano l’angelo di Remis. La valle dei sorrisi, girato fra il Friuli e il Veneto, co-prodotto da Fandango e Nightswim con Spok, in collaborazione con Sky, e da Domenico Procacci, sarà nelle sale dal 17 settembre. Non siamo così sicuri che nonno Vittorio lo considerino «una stupidaggine», come sostiene Giulio per il quale vale l’antico adagio: buon sangue non mente.