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Ciao Maurino, il sapore di mare ora è amaro

Si è spento a 74 anni Di Francesco, icona della commedia leggera da "Abbronzatissimi" a "Attila flagello di Dio". Il dolore di Abatantuono e Calà
di Leonardo Iannaccidomenica 26 ottobre 2025
Ciao Maurino, il sapore di mare ora è amaro

3' di lettura

Mauro Di Francesco, per tutta la banda del mitico Derby “Maurino” vista la sua altezza non certo da giocatore di basket, non c’è più, non ride più e non fa più ridere perché si è spento ieri a Roma, a 74 anni, dopo lunga malattia e un trapianto al fegato non riuscito.

Jarry Calà, l’amico di sempre, lo ha ricordato così: «La tua morte un colpo al cuore, eri un attore nato. Quante risate, quante scene insieme, quanta vita condivisa sul set e fuori. Te ne vai in silenzio, ma lasci dietro dite un ricordo enorme e un affetto che non si spegnerà mai. Buon viaggio amico mio». Diego Abatantuono ha postato: «Mio bel Maurino che per ridere insieme avresti fatto qualsiasi cosa». Mentre il vicepremiere Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini lo ha ricordato così: «Un MITO perla mia generazione. Volto di tante commedie che ci hanno fatto ridere e trascorrere momenti indimenticabili». Popolare soprattutto per film vacanzieri e leggeri negli anni Ottanta, Di Francesco si era ritirato da tempo dalle scene ma il nastro della sua carriera è da riavvolgere con attenzione perché ci riporta agli anni Sessanta, alla Rai in bianco e nero e agli sceneggiati di quel periodo.

Figlio di una sarta e di un direttore di palcoscenico, viene notato a soli cinque anni da Cino Tortorella, il Mago Zurlì della Tv dei ragazzi e scelto per molti spot televisivi dell’allora Carosello. Da adolescente, inizia a recitare lavorando con grandi nomi del teatro quali Giorgio Strehler e Valentina Cortese. Maurino lo ritroviamo, poi, nel cast di uno degli sceneggiati più seguiti degli anni ‘60, la Freccia Nera, nei panni del giovane Robby. Poi, nel decennio successivo, entra a far parte del favoloso gruppo di artisti del Derby, lui milanese di nascita, prendendo lezioni da Enzo Jannacci e crescendo accanto a Diego Abatantuono, Giorgio Faletti e Massimo Boldi con i quali forma il gruppo comico de I Repellenti. Negli anni Ottanta arriva il grande successo e ruoli di spicco in film di cassetta: è protagonista di Abbronzatissimi, I fichissimi, Yesterday- Vacanze al mare, Ferragosto ok e, soprattutto, del sequel di Sapore di Mare 2 - Un anno dopo.

Qui intreccia anche una relazione con l’attrice francese Pascale Reynaud, che nel film interpreta la sua fidanzata Alina, con la quale ha poi il figlio Daniel. L’unione dura soltanto dal 1983 al 1985. Gira quindi altri film fortunati al botteghino, molti con Diego Abatantuono: Il ras del quartiere, Chewingum, Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me, Attila flagello di Dio, Il barbiere di Rio.

Le cose cominciano ad andare meno bene per Di Francesco quando punta tutto sul film Puro cashmere, un colossale flop al botteghino che segna la sua carriera cinematografica: «Vero, andò talmente male che nessun produttore e nessun regista me l’ha perdonato, non mi hanno più chiamato dopo che ero stato protagonista in pellicole che avevano incassato miliardi», disse con una punta di rammarico. Per questo stop professionale Di Francesco prende le distanze dal mondo dello spettacolo e, nel 1997, sposa Antonella Palma di Fratianni, con cui vive appartato gli ultimi anni della sua vita, in Toscana. Nel 2012 torna: è diretto da Diego Abatantuono in Vengo a prenderti stasera, commedia interpretata insieme a Ninì Salerno. L’ultimo film, non certo indimenticabile, è poi Odissea nell’ospizio, del 2019, per la regia dell’amico Jerry Calà. Durante una recente intervista, l’attore aveva dichiarato di rifiutare molte proposte cinematografiche e così noi lo ricorderemo sempre per la sua battuta in Sapore di mare 2, quando l’amata lo lascia: «Sei andata via Alina? E chi se ne frega». Applausi.