Domani sera, Dimensione Eventi, con la produzione di Roberto Indiano e su licenza ufficiale RTI Mediaset Group, porta per la prima volta a teatro (al Lirico di Milano) il mitico format di Bim Bum Bam con un tour che coinvolgerà i palcoscenici italiani più prestigiosi. A condurre la serata Uan, con la voce storica di Pietro Ubaldi, accompagnato da due dei volti storici del programma - Manuela Blanchard e Marco Bellavia - e da una band li ve. Special guest star, nonché direttore musicale dello spettacolo, il Maestro Enzo Draghi, autore di innumerevoli sigle tv. Regia di Claudio Insegno. Libero ha intervistato in esclusiva il mitico pupazzo rosa.
Per chi oggi ha dai 40 ai 50 anni il programma per bambini Bim Bum Bam è stata un’oasi di divertimento puntuale ogni giorno alle 16 - negli spensierati pomeriggi dell’infanzia. Gli scherzi dell’allora ventenne Paolo Bonolis, la simpatia di Manuela Blanchard, i cartoni animati giapponesi, i siparietti con Uan. Questa magia sarà riproposta a teatro: domani la premiere al Lirico di Milano di uno spettacolo (per la regia di Claudio Insegno) che celebra proprio quella trasmissione che incantava i bambini.
Uan, chi si rivede. Come sarà lo spettacolo?
«L’idea nasce per la diffusa nostalgia degli anni Novanta. Vado spesso ospite ai Comics come testimonial vivente. Sul palco ci saranno Manuela Blanchard, che con Bonolis formava la coppia storica, e Marco Bellavia, anche se insieme avevano lavorato poco. Il Maestro Draghi, autore di tante colonne sonore, metterà le sigle che la gente balla. C’è una parte di canzoni, appunto, e una seconda fatta di sketch e parodie. Facciamo un gioco: con il computer viaggiamo nel tempo per cercare di capire se la gente ha ancora voglia di quegli anni».
E tu che farai?
«Io sono un po’ il filo conduttore. Pietro Ubaldi mi dà la voce come sempre; il primissimo fu Giancarlo Muratori, che mi ha reso famoso ma se ne è andato troppo presto».
Perché sei così amato?
«In generale, i pupazzi suscitano un senso di libertà e ribellione. Bonolis e Muratori erano cinici e cattivelli, dispettosi, questa cosa degli scherzi piace molto ai bambini, ovviamente una cosa ben lontana dal bullismo».
Ecco, cosa susciti nei bambini?
«Io, come gli altri pupazzi, scateniamo una creatività senza freni. Ora vanno di moda giocattoli costosissimi e pre-organizzati, prima c’erano solo i pupazzi e mahari i Lego. Si inventava».
Ai tempi d’oro di Bim Bum Bam improvvisavate tanto?
«Parecchio, Muratori e Bonolis scrivevano il soggetto e avendo questa sintonia molto forte improvvisavano». «Quando sono subentrato io», dice il doppiatore Pietro Ubaldi, «mi sono basato più su un copione».
Uan, ti sei mai innamorato?
«Ogni tanto spuntava una barboncina francese, mia presunta innamorata».
Avete mai pensato a un film con Uan o con gli altri pupazzi?
«Mancherebbe solo quello. Un ragazzo molto bravo, Fabrizio Gammardella, ha realizzato un documentario sul mondo degli anni Ottanta».
Confessa: avevi un conduttore preferito?
«Sì. Difficile nascondere che era Bonolis. Bisticciavamo, lui faceva giochi di parole, eravamo coalizzati, da veri maschiacci, contro Manuela, che aveva pure lei un caratterino».
Ci sarà Bonolis a teatro?
«Sul palco e a teatro, di persona, no, a meno di sorprese magari nella data romana. Ma Paolo apparirà in un video in cui fa un saluto a modo suo».
Parlaci del tuo doppiatore Pietro Ubaldi.
«Come doppiatore Pietro ha mosso i primi passi con la nascita Mediaset. Lui faceva inizialmente il pupazzo Four, che era più simile al suo carattere. Poi quando è mancato Muratori ha dato la voce a me, piano piano è entrato nel personaggio e si è affezionato. E poi ha fatto tantissime cose: faccio tanti cartoni Doraemon, Spongebob, Geronimo Stilton». «Ogni tanto», aggiunge Pietro Ubaldi, «facevo la comparsa. Sono stato “Bibbik”. E anche una specie di Hulk quando Deborah Magnaghi si trasformava. Poi abbiamo inventato Uanatatan, la parodia di Johnatan, il programma di Ambrogio Fogar, Uannastico, parodia di Fantastico. Era quasi tutto registrato. Abbiamo vinto anche due Telegatti contro trasmissioni più agguerrite».
Uan, hai ricordato gli anni di Mediaset. Silvio Berlusconi veniva alle vostre registrazioni?
«Eccome, amava molto noi pupazzi, erano una sua idea. Era presentissimo, si faceva le notti, stava negli studi. Prima di andare a Roma in politica c’era sempre, oppure delegava alle persone fidate. Quasi tutti noi pupazzi di Mediaset siamo stati ideati dal Gruppo Ottanta: Four, Five, Uan, Ambrogio, Ragu». La prima a Milano al Teatro Nazionale arriva dopo la serata zero. Come era andata? «Il numero zero ad Alba l’abbiamo mandato in scena in un piccolo teatrino all’italiana gremito, tutti partecipavano, giocavano, tutti sapevano a memoria le cantano, c’era interazione. Una magia».




