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Non è l'Arena, Guido Crosetto contro Massimo Giletti: "Vaccino, l'intermediazione e i guadagni danno fastidio? Basta processi in tv"

A Non è l'Arena, nella puntata in onda su La7 domenica 7 marzo, si parla ancora del mercato parallelo per l'acquisto di vaccini contro il coronavirus. Ad aprire il caso settimane fa era stato un mediatore. L'uomo, ospite in forma anonima di Massimo Giletti, aveva raccontato di alcune offerte giunte sul tavolo delle regioni. Una scelta, l'aveva definita, quasi doverosa visto e considerato che le case farmaceutiche in contatto con l'Europa avevano rivisto al ribasso le dosi per l'Italia. "Una normale situazione di mercato" per il mediatore. Ma anche per Guido Crosetto: "Sto cercando di capire cosa ci sia di male e di illegale in una regolare fattura di intermediazione, fatta da una società italiana, accreditata su un conto corrente italiano e quindi sottoposta al fisco italiano - ha cinguettato guardando la trasmissione senza lesinare frecciatine al conduttore -. Può dare fastidio che altri guadagnino, ma perché processi in tv?". 

 

 

E in effetti Giletti a riguardo non aveva evitato di condannare la "mediazione": "Quello che dice non esiste", aveva perso la pazienza con il mediatore in studio, che a sua volta non si era arreso: "Non è un mercato privato o parallelo, è commerciale". E ancora: "Non è un mercato nero" proseguiva l'uomo per poi specificare che offriva il prodotto a 12,50 euro, cinquanta centesimi più di quanto pagato dall'Unione europea a Pfizer, e quindi anche le quotazioni sarebbero "normali, di mercato".

 

 

Per il fondatore di Fratelli d'Italia il tema vero, da affrontare è un altro: "Potevano comprare da altri a meno? Potevano trovare di meglio? Se si, perché lo hanno fatto? Sono stati corrotti? Queste sono le domande", ha scritto nella serata di ieri aprendo un altro tema fondamentale del flop dei vaccini. E su cui c'è ancora molto da indagare. Magari questa volta non in televisione.