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Otto e mezzo, Marco Travaglio gela la Gruber: "Ho sentito sciocchezze". Lo fulmina così: beccata dalla regia

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"Ieri sera qui ho sentito delle sciocchezze". Marco Travaglio, in collegamento con Otto e mezzo su La7, non la tocca piano e Lilli Gruber, inquadrata dalla regia, lancia uno sguardo a Paolo Mieli, seduto alla sua sinistra, e si esibisce in un sorrisino sarcastico che tradisce l'irritazione per quanto ha appena sentito. Si parla di mascherine e il direttore del Fatto quotidiano ne approfitta ovviamente per partire in quarta contro Matteo Salvini, che ne chiede l'abolizione dell'obbligo di indossarle all'aperto. "Mario Draghi si può criticare ma credo che sia una persona seria e non penso che ascolterà Salvini - spiega Travaglio -, che tra l'altro non portava la mascherina anche quando era obbligatoria e consigliata in tutto il mondo nel pieno dell'epidemia, cioè la scorsa estate. Non mi pare un punto di riferimento autorevole sulla materia". 

 

 

 

 

 

Secondo Travaglio, il leader della Lega sta cavalcando la campagna contro le mascherine "per due motivi. Il primo, nascondere la sconfitta abbastanza probabile sulla fine dello stato di emergenza a luglio". E qui la situazione sfugge di mano: "Anche qui ieri sera ho sentito delle sciocchezze. Lo stato d'emergenza non c'entra nulla con i poteri del premier e del governo. Serve esclusivamente per disciplinare i poteri del commissario straordinario che deve fare acquisti in deroga alle norme sugli acquisti dello Stato. Senza stato d'emergenza, prima Arcuri e poi Figliuolo forse non avrebbero visto ancora una mascherina, visti i tempi della burocrazia italiana".

 

 

 

 

 

"E quindi?", domanda stizzita la Gruber. "Se sparisce lo stato d'emergenza sparisce il commissariato, ma il governo non ha un potere in meno o in più. Un anno fa si diceva che eravamo sull'orlo della dittatura, sono state raccontate un sacco di balle da Matteo Salvini o dal professor Cassese e ora chi lo dice è in difficoltà perché vede che lo stato d'emergenza viene prorogato perché ancora necessario fare accordi commerciali in deroga alle norme abituali". Si torna infine al ragionamento iniziale: "Salvini chiede l'abolizione delle mascherine perché sa che prima o poi accadrà, ma non sarà per la sua richiesta ma sulla base di ragionamenti scientifici".

 

 

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