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Anselma Dall'Olio e lo sciopero, "la gente mica è scema"

Roberto Tortora
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A Stasera Italia, talk di approfondimento politico di Rete4 condotto da Nicola Porro, si discute dell’ennesimo sciopero proclamato da Cgil-Uil e del duro scontro tra il segretario Landini e il leader della Lega, Matteo Salvini.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che due giorni fa aveva minacciato di ricorrere all'arma della precettazione, non era andato per il sottile: "Milioni di italiani non possono essere ostaggio dei capricci di Landini che vuole organizzarsi l'ennesimo weekend lungo". Ospite da Porro, Salvini rincara la dose: “Se il 90% degli scioperi sono prima o dopo il fine settimana evidentemente un motivo ci sarà. Io garantisco il diritto allo sciopero, che è previsto dalla Costituzione, anzi, al mio ministero stiamo affrontando tante vertenze: Trenitalia, Italo, i porti, gli aeroporti, perché la sicurezza sul lavoro è sacra".

 


"Non so se Landini ci sta guardando – afferma Salvini - non fermare tutta Italia in un momento così delicato economicamente per tante famiglie per un giorno intero, perché magari per una famiglia perdere una giornata di lavoro può essere devastante, quindi fermati. 3-4-5 ore, esercita il tuo diritto alla protesta, ma non puoi tenere in ostaggio un intero Paese”.

A concordare, in sostanza, con Salvini c’è Anselma Dell’Olio, giornalista e critica cinematografica, nonché coniuge di Giuliano Ferrara. Lei crede che un uso smodato dello strumento scioperativo vada a danno della classe dei lavoratori in primis: “C’è stato un uso eccessivo dello sciopero, il cittadino non ne può più. Ogni 3-4 settimane uno sciopero, ogni venerdì uno sciopero, il cittadino comincia a stufarsi".

 

 

"Lo sciopero – spiega l’intellettuale statunitense, naturalizzata italiana, mentre l'esponente del Pd Marco Furfaro la ascolta in silenzio - è una cosa importante, preziosa, pesante, va usato con criterio. Adesso ogni due per tre c'è lo sciopero di venerdì, la gente mica è scema. Viene usurato e questo sì che è un crimine contro la classe operaia, perché è chiaro che son quelli che di solito scioperano, e quindi è un crimine, perché se si toglie importanza allo sciopero si fa un danno al Paese e anche a quella classe lì che si vorrebbe proteggere. E, quindi, come si fa a non capirlo? A me sembra così palese, è buon senso”.

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