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Verissimo, Vera Gemma: "Cosa mi costrinsero a fare i miei genitori a 17 anni"

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"Bisognava essere belle e brave, preparate in tutto. Io e mia sorella dovevamo essere all'altezza della bellezza di nostro padre, ma io non mi sono mai sentita in grado": Vera Gemma lo ha detto nel salotto di SIlvia Toffanin a Verissimo su Canale 5. E continuando sullo stesso argomento ha poi fatto una confessione: "Ho avuto un rapporto molto conflittuale con il mio aspetto fisico, invece oggi mi piaccio. A 17 anni ci costrinsero a rifarci il naso. Io pensavo che i miei genitori fossero in buona fede, ma poi ho capito che non era una cosa tanto normale. Bisogna insegnare i figli ad amarsi per come si è". 

Parlando del suo film "Vera" e della sua carriera, poi, l'ospite della Toffanin ha detto: "Ho sempre avuto difficoltà con le persone mediocri, e mai con gli artisti. Da Sergio Leone a Quentin Tarantino, passando per Vasco Rossi. Con loro parlo la stessa lingua. Con le persone superficiali invece ho sempre problemi". Sull'infanzia invece ha confessato: "Io e mia sorella siamo cresciute in questa villa in un'infanzia surreale. Avevamo pullman di giapponesi che venivano a casa a fare foto. Io non è che non fossi felice, quella casa era meravigliosa. Però c'era qualcosa dentro di me che mi diceva che tutta questa perfezione, queste luci attorno a papà non era al 100% vera. Mancava la verità, l'autenticità nei rapporti. Io da bambina sospettavo un po' di tutti, facevo molta fatica a fidarmi. Cercavo fuori qualcosa di più autentico". 

 

 

 

Spazio infine al rapporto con la madre, scomparsa ancora giovane: "Mia madre credeva molto in me e nel mio talento. Era molto determinata nel fare di me una grande artista. Poi l'ho persa a poco più di vent'anni e mi è crollato il mondo. Mi sono sentita un po' persa. Perdere una madre a vent'anni è terribile, ma ho sempre cercato di mantenere una grande dignità. La morte di mio padre è stato un trauma terribile. Non sono andata a fare il giro delle televisioni, non ho chiesto pietà. Ho preferito mostrare il mio lato combattente, guerriero. Preferisco farmi volere male per la mia aggressività".

 

 

 

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