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Orsini-Cappellini? "Ridi, pagliaccio": il precedente di Fantozzi e della signorina Silvani

Claudio Brigliadori
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«Anche poeta», diceva la signorina Silvani al povero ragionier Fantozzi Ugo con misto di imbarazzo e disgusto. «Anche melomane», avrà forse pensato qualcuno a proposito del professor Orsini Alessandro, assistendo alla performance in collegamento con È sempre CartaBianca su Rete 4. Una involontaria citazione «Ridi, pagliaccio». Se la Mazzamauro nel film scatarrava su uno specchietto per il trucco, lo sputazzo del controverso esperto di geopolitica stavolta è tutto per Stefano Cappellini, penna di Repubblica.

«La Nato dà per scontato e accetta che il Donbass sia spacciato, perché il Donbass è spacciato. In questo momento rimangono tre roccaforti che a un certo punto cadranno, così come è caduta Bakhmut, così come è caduta Avdiivka. Così come in queste ore stanno cadendo tutti i villaggi. E la Nato lo accetta serenamente, senza far scoppiare la Terza Guerra mondiale...», riflette Orsini in collegamento. In studio Cappellini si lascia sfuggire un sorriso sarcastico. E il prof sbrocca.

 

«Cappellini lei è veramente un cretino, mi creda». «No no no vabbè», protesta l’altro. Bianca Berlinguer esplode e alza la voce: «Io non accetto che lei insulti Cappellini, allora per favore io non posso accettare che lei insulti un mio ospite, non accetto che lei si permetta di insultare un mio ospite». «Io non accetto che Cappellini mi rida in faccia - prosegue Orsini mentre io sto parlando di cose gravissime, mentre muoiono migliaia di persone in Ucraina. Il pagliaccio lo vada a fare a Repubblica». «È impossibile proseguire il dibattito, è intollerabile, è veramente intollerabile, è una persona disturbata», commenta Cappellini scuotendo il capo. «Professore lei deve stare tranquillo, sta perdendo il controllo», lo implora la conduttrice. Sipario.

 

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