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Venezia: Wang Xiaoshuai porta al Lido il mutamento della societa' cinese

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Venezia, 4 set. (Adnkronos/Cinematografo.it) - Wang Xiaoshuai non ha dubbi: "I nostri padri hanno perso molta della loro vita, dalla gioventù alla vecchiaia. Si sono dedicati allo Stato, alla famiglia e troppo poco a se stessi". Da qui le amnesie, i fantasmi del passato, l'incomunicabilità generazionale e il fallimentare bilancio della storia che costituiscono i motivi portanti e sotterranei di 'Red Amnesia', unico titolo cinese in concorso e primo film di Xiaoshuai ad approdare al Lido, lui che si è sempre diviso tra Cannes, San Sebastian e Berlino. Xiaoshuai, che insieme a Jia Zhang-Ke e ad altri fa parte della cosiddetta "sesta generazione" di filmaker cinesi, racconta la storia di Deng, vedova in pensione dal carattere caparbio che dedica le sue giornate a prendersi cura della madre anziana e dei due figli, ormai grandi, noncurante degli sforzi che tutti fanno per alleggerirla dalle fatiche quotidiane e ridurre la sua assidua e talvolta "ingombrante" presenza. Ma la routine inizia a vacillare quando Deng comincia a ricevere strane telefonate anonime, che si trasformano in vera e propria persecuzione. Nel frattempo un ragazzo con un berretto rosso inizia a seguirla ovunque. "Ci sono più significati nel film - chiarisce Wang Xiaoshuai -. Il suo persecutore è una presenza reale e insieme uno spirito che proviene dal suo passato e non la lascia andare. Deliberatamente, non ho voluto separare la dimensione del reale da quella più fantastica e onirica, perché desideravo si compenetrassero a vicenda. Mi auspicavo che nello stesso orizzonte ci fossero queste due dimensioni perché ciò che è passato non si è completato ed è ancora operante nel presente". (segue)

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