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Lirica: Fuortes, da dl idea nuova Fondazioni mirata a produttivita' e qualita'

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Roma, 2 ago. (Adnkronos) - "E' un ottimo intervento normativo, realizzato con una tempestivita' impensabile rispetto al passato. La cosa interessante e' che oltre a riguardare i teatri in difficolta', riguarda in generale tutte le fondazioni liriche, con un'idea nuova mirata alla produttivita' e alla qualita'". Cosi' Carlo Fuortes, commissario straordinario del Teatro Petruzzelli di Bari e amministratore delegato di Musica per Roma, commenta con l'Adnkronos il decreto 'Valore Cultura' messo a punto dal ministro dei Beni culturali e del Turismo Massimo Bray, e varato oggi da Palazzo Chigi. Un decreto che, nei passaggi che riguardano le fondazioni lirico sinfoniche, di fatto ne traccia una riforma con aspetti molto innovativi. "Di grandissimo rilievo -spiega Fuortes- e' ad esempio il punto che stabilisce i nuovi criteri di ripartizione del Fus". L'articolo 12 comma 20 del decreto, infatti, stabilisce che alle Fondazioni sara' erogato il 50% del Fondo unico per lo spettacolo in funzione dei programmi di attivita' realizzati nell'anno precedente, il 25% in funzione del miglioramento dei risultati di gestione e il restante 25% in base alla qualita' artistica. Altri passaggi del decreto che, secondo Fuortes, "sono un segno di grande cambiamento", riguardano le norme sul sindaco della citta' che ospita la Fondazione, che puo' "non essere piu' il presidente del Cda, ma puo' designare un'altra persona". Il Cda viene di fatto sostituito da un consiglio di indirizzo che indica al Mibac, che poi lo nomina, il sovrintendente, unico organo di gestione e vero 'Deus ex machina' della fondazione. "Cambiano anche le regole sul contratto di lavoro -spiega Fuortes- che prescrivono concorsi obbligatori per qualunque categoria di dipendente, vincola il contratto integrativo e riassimila al pubblico impiego tutto il trattamento delle malattie e degli infortuni". Bene, secondo Fuortes, anche le norme che regolano l'erogazione del fondo di 75 milioni di euro per le fondazioni in difficolta', che non prevedono una "distribuzione a pioggia o a fondo perduto, ma chiedono requisiti molto 'duri' che consentono una riduzione del costo del lavoro fino al 40% con un risanamento vero dei teatri. In sostanza -conclude il commissario del Petruzzelli- si finanzia il cambiamento mirato alla produttivita' e alla qualita' e non solo alla copertura del deficit".

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