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Sanremo: Slc Cgil, piu' attenzione per musicisti senza diritti e tutele

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Roma, 18 feb. (Adnkronos/Labitalia) - "Vorremmo che la vetrina internazionale di Sanremo portasse maggiore attenzione per chi, in Italia, 'fa' la musica, e vive senza diritti e tutele, con il rischio di non avere neanche una pensione. Per quanti, chiuse le luci del Festival, tornano ad essere 'nessuno' dal punto di vista dei diritti". E' questo l'appello che Emanuela Bizi, segretario nazionale della Slc Cgil, lancia, con Labitalia, in occasione dell'avvio della 64ma edizione del Festival di Sanremo. "Quello della musica -spiega Bizi- è un settore in cui i lavoratori non hanno alcun diritto, non esiste un contratto unico di lavoro. Per il sindacato, fare contrattazione e tutelare i diritti dei lavoratori in questo settore è difficilissimo perchè non abbiamo controparti e non abbiamo neanche una mappatura chiara di quanti sono gli addetti. Un musicista può esibirsi in un teatro, come anche in un bar o in altri locali". E, anche quando il lavoro è regolato, "come nel caso delle 14 fondazioni sinfoniche -spiega Bizi- i tempi sono duri perchè il decreto Bray ha imposto norme stringenti per le fondazioni che non sono in attivo". (segue)

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