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Atletica: Mo Farah scambiato per terrorista in Usa

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Londra, 30 dic. - (Adnkronos/Dpa) - Il fondista britannico Mo Farah, doppio vincitore olimpico, ha denunciato che ogni volta che viaggia negli Stati Uniti e' sottoposto ad un intenso interrogatorio per le sue origini somale. Nell'ultima occasione, la medaglia d'oro nei 5.000 e nei 10.000 metri e' stato fermato a Portland, stato dell'Oregon, dove si recava con la famiglia per il Natale. "Non potevo crederci. A causa della mie origini somale vengo fermato ogni volta alla dogana degli Stati Uniti", ha detto il campione 29enne, una delle stelle dei Giochi Olimpici di Londra, al "Sun on Sunday". "Questa volta ho perfino tirato fuori le mie medaglie affinche' sapessero chi sono. Ma i funzionari statunitensi non ci hanno fatto il minimo caso". L'atleta, nato in Somalia, si e' trasferito a otto anni nel Regno Unito con suo padre nato in Inghilterra. In passato Farah ha tentato di ottenere un permesso di soggiorno, in quanto trascorre lunghi periodi negli States, proprio nei pressi di Portland e della sede del suo sponsor Nike, per allenarsi con il suo coach Alberto Salazar. "Una volta ero in Oregon con il visto turistico -ha raccontato- ed ho dovuto lasciare il paese e poi rientrare come residente grazie al documento che il mio sponsor mi aveva procurato. Sono volato per stare quattro giorni a Toronto, ma quando poi sono tornato a Portland mi hanno fermato e detto che ero sotto inchiesta per terrorismo, e che dovevo stare in stand-by, o tornare a Toronto, per almeno 90 giorni. Non sapevo come fare, e se non fosse stato per Salazar, che aveva un amico alla Fbi grande appassionato di atletica, solo Dio sa cosa sarebbe successo: probabilmente sarei ancora a Toronto".

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