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Champions, trionfa il Bayern Monaco: Robben firma il 2-1, Borussia ko

A Wembley tutto nella ripresa: apre Mandzukic, pari di Gundogan su rigore, acuto all'88' del perdente di successo

Giulio Bucchi
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La festa tedesca di Wembley diventa trionfo solo per il Bayern Monaco. I bavaresi di Jupp Heynckes vincono la loro quinta Champions League battendo in finale il Borussia Dortmund 2-1. Tutto nella ripresa, con la rete di Mandzukic, il pareggio su rigore di Gundogan e l'acuto di Robben a 2 minuti dalla fine. Un rivincita per lui, spesso secondo, e per il Bayern reduce da due finali di Champions disputate nelle ultime tre stagioni, entrambe perse con Inter e Chelsea. L'anno scorso, alla Bayern Arena, fu una delusione atroce. Nella notte inglese, invece, è solo gioia. Heynckes, che l'anno prossimo lascerà a Pep Guardiola, dopo la Bundesliga proverà a centrare un mitico triplete: tra una settimana lo aspetta la finale di Coppa di Germania contro lo Stoccarda. Applausi e pacche sulle spalle per il il Borussia di Klopp: ha giocato il miglior calcio in Europa, ma ora perderà alcuni dei suoi pezzi migliori. Tra qualche settimana dovrà voltar pagina e ricominciare, ma in fondo a Dortmund ci sono abituati e negli ultimi anni gli è sempre riuscito bene. Robben, che occasioni - Il primo tempo inizia all'insegna del Borussia. Il bomber Lewandowski fa impazzire l'incerto Boateng. Reus domina sulla trequarti, è ovunque come se dovesse sostituire anche fisicamente l'infortunato talentino Gotze (futuro baverese). La squadra di Heynckes soffre tremendamente gli inserimenti dei centrocampisti gialloneri, che si buttano con entusiasmo nell'area Bayern. Nella prima mezz'ora c'è superlavoro per Neuer, che si supera su un destro da fuori di Lewa. Pochi minuti dopo è Reus, sotto misura, a colpire a botta sicura ma il portiere della nazionale tedesca mette miracolosamente in angolo d'istinto. Poi l'entusiasmo dei giocatori di Klopp lentamente si trasforma in ingenuità: il Borussia concede qualche spazio di troppo e Robben, Muller e Ribery sono lesti a ripartire in contropiere. Javi Martinez a centrocampo sale di tono, contrasta e fa ripartire. Peccato per il Bayern che Robben sia in formato "grandi occasioni", cioè pasticcione sotto porta: in due occasioni, solo davanti a Weidenfeller, riesce a centrare in faccia il portiere del Dortmund (bravissimo anche su una zuccata di Mandzukic). Gol e spettacolo - Il Bayern, sornione, capisce che il Borussia è vulnerabile. E la ripresa lo dimostra. Il tanto atteso primo gol arriva al 14', quando Ribery imbecca genialmente Robben, l'olandese, defilato sulla sinistra, riesce a mettere in mezzo e Mandzukic insacca a porta vuota nell'area piccola. La partita sembra in discesa, ma il Borussia ha il merito di reagire subito. Al 22' il brasiliano Dante stende in modo eclatante Reus in area, l'italiano Rizzoli non può che assegnare il rigore trasformato da Gundogan con freddezza. La partita ricomincia da zero, il Bayern spinge rabbioso e il Borussia, in debito d'ossigeno, traballa. Al 26', clamorosa occasione per Muller, che sfrutta un'incertezza di Hummels (decisamente negativo), salta Weidenfeller e quasi dal fondo indirizza in porta. Sul secondo palo c'è Robben ma prima di lui arriva Subotic, che riesce miracolosamente a salvare sulla linea. Si scivola verso il 90', ancora Weidenfeller vola sul siluro da fuori area di Schweinsteiger. Ma la delusione è dietro l'angolo: è l'88'. Ribery lavora un lancio lungo al limite dell'area, tacco sporco e palla a Robben, che a rimorchio raccoglie, entra in area e beffa il portiere del Borussia con un sinistro beffardo. L'esultanza di mister "perdente di successo" è rabbiosa: lui, è il Bayern, sono usciti da un incubo. Può iniziare la festa, finalmente. di Claudio Brigliadori

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