Dal Brasile

"Balo-El Shaarawy tandem perfetto"Vialli benedice gli azzurri

Marco Gorra

Gianluca Vialli, ex cannoniere della Nazionale e volto di punta di Sky sport, cosa si aspetta dall’Italia in questa Confederations cup? "Siamo a casa dei maestri, un Paese che ha vinto 5 mondiali su 16 e che ha visto nascere tre dei cinque giocatori più forti di sempre. Per questo giocare qui non è mai facile. Comunque, credo che questo non sia un test fondamentale per l’Italia, anche perché facciamo sempre fatica a giocare quando in palio non c’è nulla di importante. E in più siamo a fine stagione, dovesse andare male si potrebbe capire. Non sarebbe un dramma". Ma gli azzurri possono farcela? "Ho fiducia in Prandelli. E poi l’Italia è una combinazione interessante di giovani e vecchi: i vecchi guardano i giovani aspettando che tirino fuori gli attributi, i giovani guardano i vecchi sperando che riescano ancora ad esprimersi al meglio. Se funzionano bene, allora siamo a posto per la Confederations e anche per il mondiale. Il problema è l’intensità: prima eravamo ai massimi livelli, ora i tedeschi ci sono superiori. Con tutti gli altri, però, ce la giochiamo". A giudicare dal possibile mercato del Milan, Balotelli ed El Shaarawy non possono giocare insieme. Secondo Prandelli, invece sì. Dove sta la verità? "Balotelli ed El Shaarawy sono complementari. E poi l’amicizia tra calciatori non è una cosa fondamentale: serve rispetto e voglia di battersi per il compagno. Secondo me Mario e Stephan sono amici e possono giocare insieme. E non solo loro: ho visto l’under 21 e quanto ad attaccanti - penso soprattutto a Destro e Gabbiadini - siamo messi bene". Balotelli può ancora migliorare? "Deve correre di più e trovare maggiore continuità. E poi è il miglior rigorista in circolazione, e lo dico io che qualche rigore in vita mia l’ho tirato...". Oggi, in qualità di opinionista, dà consigli ai calciatori. Quando era lei ad essere “consigliato” come la prendeva? "Passare dall’altra parte della telecamera mi ha insegnato che quelle che tante volte mi erano sembrate critiche in realtà erano solo constatazioni. Da calciatore sono spesso stato sulla difensiva con i media e non ce ne sarebbe stato bisogno, perché si può parlare di calcio senza sentirsi accerchiati, si può trasmettere serenità". Quanto l’ha aiutata in questo l’esperienza con Sky? "Tanto, mi ha dato la possibilità di parlare di calcio come piace a me: senza polemiche e privilegiando le cose belle. Stare davanti a una telecamera non è come tirare un rigore, ma è comunque una responsabilità: i tifosi sono sempre tifosi, il mio compito è aiutarli a trasformare la partita in un evento di gioia". Quale ruolo può avere in questo senso l’introduzione della tecnologia in campo? "Dipende per che cosa la si usa: per le decisioni soggettive che dipendono dalla sensibilità e dall’intelligenza dell’arbitro sono contrario, mentre sono favorevole per le decisioni come i gol fantasma o i fuorigioco". Eppure, altri sport la usano praticamente per tutto... "Però dobbiamo essere realisti. La cultura del calcio è diversa". Un’innovazione possibile? "Coinvolgere di più i protagonisti, espandendo la copertura degli spogliatoi: sarebbe bello poterci entrare con le telecamere anche durante l’intervallo. Credo che le squadre siano ormai mature". Con le telecamere negli spogliatoi della sua Samp campione d’Italia cosa avremmo visto? "Che la storia della formazione decisa da me e Mancini e non da Boskov era falsa. Avreste anche visto delle belle litigate, visto che qualche testa calda c’era. Il giorno dopo, però, avreste pure visto che ridiventavamo amici come prima". E per quanto riguarda il campo? "Il mio sogno sarebbe potere installare delle microcamere nelle maglie dei giocatori per vedere le partite davvero dal punto di vista dei protagonisti. Tecnicamente è ancora molto complesso, ma sono convinto abbia grandi potenzialità. Pensate a vedere una finale di Champions dalla prospettiva di Messi o Cristiano Ronaldo". In attesa della “Vialli-cam”, quali sono state le innovazioni più importanti in questi 10 anni con Sky? "Ho la mia  top ten. Nell’ordine: Sky calcio show, programma che ha cambiato il modo di vedere il calcio in tv; Diretta gol, che ha realizzato il sogno di tutti di vedere “Tutto il calcio minuto per minuto” con le immagini; i mondiali 2006, dove abbiamo anche portato bene; le Olimpiadi 2012, per lo sforzo organizzativo senza precedenti; la Champions, la competizione più affascinante; la tecnologia, perché passare dalla tv normale all’Hd e al 3D è paragonabile al passaggio tra musicassette e cd; MySky, l’invenzione del terzo millennio; Sky go, che consente di vedere la tv anche quando la tv non c’è; il mosaico interattivo, per guardare lo stesso evento in tanti modi diversi; il Motomondiale, la nostra prossima grande sfida". di Marco Gorra