Calcio, gli hacker russi diffondono cartelle cliniche di Sudafrica 2010: 25 giocatori dopati
Si allungano ombre imbarazzanti sui Mondiali di Calcio del 2010 in Sudafrica, sollevando sospetti pesantissimi su diversi nomi di primo livello del calcio internazionale, compresi due italiani. L'ultimo furto di informazioni messo a segno dal famigerato gruppo di hacker russi Fancy Bears (letteralmente orsi fighetti) rischia di far esplodere uno scandalo enorme nel mondo del calcio. Gli stessi che hanno sputtanato le email private che Hillary Clinton si era scambiata con il Dipartimento di Stato americano, oltre alle liste dei finanziatori segreti della lista En Marche! di Emmanuel Macron, hanno diffuso i rapporti clinici di tutte le 32 nazionali che hanno partecipato ai Mondiali sudafricani, scoprendo che almeno 25 giocatori distribuiti in 12 nazionali hanno potuto utilizzare farmaci vietati senza alcun tipo di problema. L'elenco dei calciatori privilegiati travolge senza pietà anche la serie A. Come riporta il Fatto quotidiano, nella lista ci sono 5 argentini, 4 tedeschi, 3 neozelandesi e 2 italiani. C'è per esempio Diego Milito, attaccante in quell'anno anche dell'Inter del triplete, o l'ex Juventus Carlos Tevez, oltre che Juan Sebastian Veron, già nel Parma dei miracoli, nella Sampdoria, nella Lazio e nell'Inter. E poi Heinze, Gomez, Kuyt. Milito, così come argentini, ivoriani, algerini e sloveni sono stati esentati per la somministrazione di salbutamolo, che aiuta la respirazione. Gli italiani beccati nella lista sono Vincenzo Iaquinta e Mauro Camoranesi. L'attaccante calabrese avrebbe ricevuto un'esenzione per assumere betametasone, un corticosteroide che aumenta il metabolismo, gli zuccheri nel sangue e la pressione, permettendo di sopportare meglio la fatica. Per l'oriundo Camoranesi invece il rapporto clinico prevedeva il triacinolone, un corticosteroide da infiltrazione.