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Corea del Sud, il virus che terrorizza gli atleti alle Olimpiadi invernali

Andrea Tempestini
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L' attesa è tutta per la cerimonia inaugurale nel congelatore del PyeongChang Olympic Stadium: ospiterà soltanto apertura e chiusura dei Giochi, è costato circa 100 milioni di euro (per 35mila posti), ma soprattutto una volta finite le Paralimpiadi di marzo verrà smontato pezzo per pezzo come da precisi accordi degli organizzatori coreani con il Cio. Tanti soldi spesi, ma nulla che possa riparare dal gelo: per le 21 locali, le 12 italiane di domani, sono previste temperature tra i -18 e i -20, tanto che molte delegazioni stanno ragionando se ridurre allo stretto necessario gli atleti. Leggi anche: L'arrivo degli atleti di Kim Jong-un in Corea del Sud Molti spettatori hanno già rinunciato e gli organizzatori temono un flop in mondovisione, ma il rischio concreto è che il gelo condizioni tutte le gare all' aperto a cominciare da quelle di sci e fondo (il -20 è limite massimo per la regolarità). E poi accanto al "norovirus", una versione molto più cazzuta dell' influenza gastrointenstinale che nelle ultime settimane ha messo a letto milioni di italiani, che ha decimato lo staff dedicato alla sicurezza olimpica e costretto ad inviare quasi mille militari al Villaggio Olimpico, c' è il problema della neve. Può sembrare un paradosso, ma i cristalli presenti sulle piste dello Jeongseon Alpine Center si attaccano come microbi alle lamine dei materiali costringendo i tecnici a triplicare il lavoro e, come hanno confermato diversi atleti a cominciare da Marcel Hirscher, alla fine della giornata gli sci sono da buttare nella spazzatura. In attesa di uno spiraglio primaverile, al momento inatteso, il disgelo è cominciato dalle rappresentanze. Per la Corea del Nord, che sfilerà insieme a quella del Sud e in diverse discipline come l' hockey femminile ha fatto squadra comune, non arriverà Kim Jong-un ma sarà presente la sorella minore Kim Yo-jong, vice direttore del dipartimento di propaganda. Arriverà domani, è stata anticipata da 229 cheerleader nordcoreane (non esattamente quelle dei Dallas Cowboys, per dire), ma intanto la nave da crociera che ospita la spedizione nordcoreana, ed è ancorata nel porto di Mukho, è già stata contestata da diversi manifestanti. C' è comunque chi già è impegnato. I primi a rompere il ghiaccio sono stati gli slittinisti che hanno provato llo Sliding Centre: l' azzurro Kevin Fischnaller (47.904) ha centrato il secondo tempo dietro all' austriaco Kindl (47.795) e nella notte l' hanno fatto anche i discesisti, con le prime prove per la Libera (domenica gara alle 3 italiane). (F.DAN.)

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