Milan, la seconda bomba della Gabanelli: "Bancarotta Yonghong Li, nel video non spiega nulla"
Bancarotta, numeri e silenzi imbarazzati. Milena Gabanelli e Mario Gerevini, autori dello scoop del Corriere della Sera sui guai finanziari di Yonghong Li registrano con scetticismo (eufemismo) il video di replica del patron cinese del Milan. Che di fatto definisce "notizie irresponsabili" quelle sul dissesto della sua holding, secondo il Corsera "costretta da un tribunale a vedere all'asta il patrimonio (l'11% nella società quotata Zhuhai Zhongfu) per restituire un prestito alla banca Jiangsu", mentre un'altra banca creditrice, la Banca di Canton, "chiedeva a un altro tribunale di dichiarare la liquidazione per bancarotta della cassaforte del proprietario del Milan". Secondo quanto riportato dalla Gabanelli, Mister Li "era già insolvente prima di chiudere l'acquisto del club per 740 milioni". Il patron cinese dei rossoneri non entra mai nel merito delle accuse e secondo la Gabanelli non sgombra affatto le nubi sulla sua situazione patrimoniale. GUARDA IL VIDEO - "Buon anno del Cane", l'agghiacciante "replica" di Yonghong Li Restano sul tavolo i nodi del "debito (scadenza ottobre 2018) da oltre 300 milioni con il fondo Elliott che gli fa pagare tassi fino all'11%, indice indiscutibile di un soggetto ad alto rischio". E tutto nelle stesse ore in cui la Figc, per bocca del commissario Roberto Fabbricini, ha chiesto un appuntamento ai vertici del club per farsi spiegare la situazione nel dettaglio. Inoltre, conclude ancora la Gabanelli, "secondo fonti giornalistiche cinesi ieri la società quotata Zhuhai Zhongfu avrebbe negato che mister Li sia suo azionista (e quindi suo il pacchetto messo all' asta). Se ne dovrebbe quindi dedurre che le credenziali di Li presentate a banche e Fininvest fossero false? Improbabile. Mentre è noto che il cinese utilizza prestanome nei suoi affari".