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Lazio-Inter, chi perde smobilita: il grosso rischio che corre (soprattutto) Luciano Spalletti

Davide Locano
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E alla fine è una questione di soldi, come ormai è prassi anche in quello che una volta veniva chiamato sport, calcio in questo caso. Lazio e Inter spediscono in archivio anche questo campionato affrontandosi come due pokeristi andati entrambi in “all in”, tutte le fiches sul piatto. Sono 40 milioni di euro, soldino più, soldino meno, è ciò che vale la partecipazione alla fase a gironi della prossima Champions League, assicurata dal quarto posto in classifica che oggi è della Lazio e stasera alle 23 chissà. Leggi anche: Inter-Lazio, ecco quanto vale la super-sfida L'unico tra gli astanti dell'Olimpico che uscirà vincente in ogni caso è Stefan De Vrij, gigante olandese della difesa di Simoncino Inzaghi: può coronare un obiettivo del presente con la sua squadra attuale oppure metterselo in tasca comunque grazie alla prossima. In Lega c'è già un contratto firmato e depositato che lo legherà all'Inter, ma garantito al limone (e dal suo allenatore nella conferenza di vigilia) che imbarazzi e sospetti non ce ne saranno. Di errori, vedremo. Certo è che molti altri, da una parte e dall'altra, potrebbero iniziare o almeno pensare a fare le valigie in caso di esito negativo di questo eurospareggione. Senza assegno della Uefa, il depotenziamento tecnico a favore delle casse sociali è una prospettiva, la Lazio - in ogni caso - potrebbe sacrificare comunque uno o due pezzi pregiati per pura filosofia e gestione Lotitiana: Milinkovic-Savic, il più desiderato dalle italiane (Juve) e non solo, può essere una botta da “adesso o mai più” da 50 o 60 milioni, e pure con la seduta al tavolo delle grandi europee, se bussa uno con i cash richiesti Lotito apre, eccome. E senza di lui e il citatissimo De Vrij, ricostruire bene sarà l'ennesima sfida di Igli Tare, forse il miglior ds su piazza. Diverso il discorso per la Beneamata Inter, che è davvero di fronte a un bivio: ancora e sempre alle prese con i paletti europei e circondata da agenti famelici, ha bisogno dell'accoppiata soldi & Coppa, per il bilancio e per la moral suasion nei confronti di qualche big che - sempre con il vento degli ingaggi a favore - potrebbe spingere per togliere il disturbo in nome di qualche squadra che la Champions la frequenta con regolarità, senza bisogno di pathos dell'ultima giornata. E tra un'incognita Icardi e una Perisic, una chiamata Skriniar e una Cancelo (35 milioni per il riscatto), l'ombra scomoda di un reset è lì, proiettata dal cielo dell'Olimpico, dalla luce dell'ultima giornata che per due volte, nella Roma biancoceleste, ha detto malissimo: oltre al funesto 4-2 del 5 maggio, anche il 3-1 del 2012 che presentava un identico scenario, in palio c'era il quarto posto che valeva la Champions, anche se dalla porticina dei preliminari. E l'Inter, da quel pomeriggio, è rimasta fuori dalla porta: vai a sapere se il destino ha deciso di riaprirla proprio nello stesso posto, oppure ci sarà l'ennesima conferma del genio di Giambattista Vico, e dei suoi corsi e ricorsi storici. di Andrea Saronni

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