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Russia 2018, Fabrizio Biasin: nelle difficoltà Leo Messi si affloscia mentre Cristiano Ronaldo si esalta

Davide Locano
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Non è assolutamente nostra intenzione scrivere puttanate tipo «Messi è sopravvalutato» o «che pena»: ha sbagliato un rigore, ha toppato una partita, nella prossima farà gol come ha sempre fatto e per il resto si vedrà. Però non si può far finta di niente: il dato di fatto dopo il primo confronto a distanza con Ronaldo è che mentre il portoghese quando capisce di essere «solo contro tutti» si fa venire il sangue agli occhi e moltiplica energie e giocate, l'altro, lontano dal locus amoenus di Barcellona finisce per spaventarsi, sente la pressione, se la fa sotto.  Il Messi visto in campo ieri è troppo brutto per essere quello vero: ha giocato con sufficienza, ha dato l'idea di non essere «condottiero» ma al massimo «conducente» di una nazionale più forte a chiacchiere che nei fatti. Messi è il giocatore più forte del mondo, ma di sicuro non il più «adattabile». Ronaldo, invece, sì. Cr7 è il genere di leader che entra nello spogliatoio, pensa «ok, oggi mi tocca giocare con dieci pippe», dice «forza ragazzi siete fortissimi!» e spera che eseguano il compitino, tanto al resto pensa lui. Messi, al contrario, senza i Suarez e gli Iniesta mette il broncio, si incaponisce e glielo leggi negli occhi che pensa «questi qui non sono alla mia altezza».  Leggi anche: Russia 2018, l'inizio da incubo per Leo Messi Ribadiamo: pareggiare con l'Islanda non è la fine del mondo, gli isolani sono maestri di catenaccio e questa non è per nulla un'offesa, anzi. Adesso però Leolino si deve dare una svegliata e con lui tutta la «combriccola» argentina: i Sampaoli e pure i Maradona (sì, Diego c'entra sempre), attualmente più dannosi che mai. Se fai entrare Higuain a dieci minuti dalla fine e lo schieri in fascia, se lasci Dybala a marcire in panca e, soprattutto, se scegli di rinunciare a Icardi perché «non si sposa con il nostro gioco» ma alla fine metti insieme 25 cross (25!), allora ti meriti tutte le pernacchie del mondo. di Fabrizio Biasin

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