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Matteo Salvini dopo Inter-Napoli: "Sbagliato chiudere gli stadi, colpiti i tifosi perbene"

Matteo Legnani
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Il prefetto di Milano, al termine del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza, ha disposto che "la prossima partita casalinga dell'Inter con tutto il pubblico (inclusa la curva, ndr) sarà a metà febbraio" avallando così quella che era stata la richiesta del questore della città lombarda dopo i gravissimi scontri che domenica sera hanno preceduto Inter-Napoli. Una decisione contro la quale si è però espresso Matteo Salvini, ministro dell'Interno che conosce particolarmente bene l'ambiente degli stadi e delle tifoserie, essendo regolarmente tra gli spettatori e tifosi del Milan sia a San Siro che in trasferta: "Chiudere gli stadi e vietare le trasferte condanna i tifosi veri, milioni di persone che hanno diritto a seguire la propria squadra e che non vanno confuse con pochi delinquenti che girano con il coltello in tasca. E' una risposta sbagliata". E in più aggiunge, Salvini, "certe partite di calcio non si giocheranno più in notturna, quelle più a rischio si devono giocare alla luce del sole e con elicotteri che possano controllare i delinquenti". Tesi uguali a quelle riportate sul nostro quotidiano di oggi, in un articolo a firma di Filippo Facci. L'Inter, secondo quanto ha deciso la giustizia sportiva, giocherà intanto le prossime due partite casalinghe a porte chiuse, mentre la vendita di biglietti a tifosi lombardi per la trasferta dei nerazzurri a Empoli è stata vietata. Leggi anche: Inter, due turni a porte chiuse e un terzo senza curva

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