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Cristiano Ronaldo, Fabrizio Biasin: la giustizia Uefa adesso si attacca al c...

Davide Locano
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Volendo seguire le regole elementari, partiamo dalla notizia: l' Uefa ha aperto un' inchiesta sull' esultanza di Cristiano Ronaldo nella gara di ritorno contro l'Atletico Madrid, quella delle mani poste nella zona pelvica a simulare il gesto del «vieni qua che ti mostro la mercanzia» contornato tra l' altro da alcuni presunti e sorboniani «Hijos de pu...» rivolti ai tifosi spagnoli, che a loro volta hanno discretamente rotto le balle al numero 7 bianconero per tutti e 180 i minuti delle due partite con parole simpatiche tipo «evasore», «stupratore», «specchio riflesso, faccia da cesso» eccetera. Insomma, uno scontro da galantuomini. Una decisione in merito a tutta la faccenda verrà presa giovedì 21, ma il dato di fatto è che ora, Ronaldo, rischia di saltare quantomeno l' andata dei quarti di finale di Champions in programma ad Amsterdam il prossimo 10 aprile (contro l' Ajax, ovvio). Come spesso capita nelle cose del calcio non ci si divide secondo logica tra moralisti e tolleranti, bensì prevale l' italianissima distinzione tra juventini e anti-juventini. Leggi anche: CR7 al ristorante dopo l'impresa? Occhio ai tifosi PRO E CONTRO Gli juventini dicono: «È stato provocato e ha semplicemente risposto al gesto di Simeone della partita di andata. E l' allenatore è stato sanzionato con 20mila euro. In fondo che sarà un hijos de pu..., suvvia...». Gli anti-juventini ribattono: «Ma quale Simeone, il tecnico argentino si è rivolto al suo pubblico e stop. Quello di Cr7 è un gesto di una gravità terribile che rischia di compromettere i rapporti tra Portogallo e Spagna, con grave rischio per gli abitanti di Gibilterra! Si vergogni il Ronaldo!». Insomma, come sempre si tende ad esagerare nell' uno e nell' altro senso. Ronaldo ha sbagliato? Sì: il regolamento dice che provocare i tifosi non si può, lui lo ha fatto. Ronaldo merita la pena capitale? Non diciamo boiate, al limite è consigliata l' iscrizione a un corso approfondito di bon ton e galateo. Come andrà a finire questa storia, generata da un reclamo ufficiale degli sconfitti al grido di «cormuti sì, mazziati però no!»? Se fossimo in Italia punteremmo sulla soluzione di comodo, il tipico "multone con diffida" che è un po' come dire «ti abbiamo punito, ma non ti abbiamo punito». GATTA DA PELARE L'Uefa, al contrario, si ritrova con un bella gattona da pelare: da una parte c' è il regolamento, dall' altra il rischio di dover rinunciare a uno dei 2 "uomini immagine" del calcio mondiale (l' altro è Messi, un discreto talento, fidatevi). E voi direte: «Ma che ragionamento è? Il regolamento vale per tutti, in fondo hanno squalificato Mourinho per le manette, Mazzone per i "mortacci tua" e così via, Ronaldo paghi per quel che ha detto e fatto». E anche questo è vero. Bene, ci faranno sapere e in un caso o nell' altra sarà un trionfo di indignazione, come sempre. A Ronaldo questa cosa interessa molto? Ovviamente sì, anche se al momento ha altro a cui pensare. Il novello Cesare Ragazzi ieri si trovava proprio a Madrid dove ha inaugurato la nuova clinica per il trapianto e la cura dei capelli, parte del gruppo Insparya di cui l' attaccante è diventato azionista al 50%. Nella capitale spagnola c' è stato il consueto bagno di folla e a un certo punto Ronaldo non ha potuto fare a meno di sforgarsi rispetto a tutta questa situazione che evidentemente non lo lascia tranquillo. Sapete cosa ha dichiarato Ronaldo? Eh? Lo sapete? Niente, neppure un «siuuuu» a caso. di Fabrizio Biasin

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