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Under 21, Italia fuori. Biscotto Francia-Romania, Di Biagio salta: chi arriva al suo posto

Giulio Bucchi
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Col pareggio (0-0) annunciato tra Francia e Romania nell' ultimo turno della fase a gironi dell' Europeo Under 21, l' Italia viene ufficialmente eliminata, e si conferma pasticceria di alta qualità calcistica. Ma i "biscotti", a dir la verità, fanno parte del gioco tanto quanto i cartellini o le sbandierate dei guardalinee. Dal 6-0 in Argentina-Perù al Mondiale '78 che eliminò il Brasile, all' 1-0 tra le "sorelle" Germania Ovest e Austria che costò caro all' Algeria quattro anni dopo. Fino a quell' ignobile 2-2 fra Danimarca e Svezia che ci rimase indigesto all' Europeo del 2004. Un episodio che proiettò l' odio dei tifosi azzurri sulle due nazionali scandinave ma fece quasi dimenticare lo sputo di Totti a Poulsen che ci condannò ben prima. Un po' come il gol del polacco Bielik che ha punito gli azzurrini nella sfida del Dall' Ara e vanificato la grande vittoria all' esordio della rassegna casalinga contro la Spagna. Perché se è vero che il format dell' Europeo U21 (su tre gironi da 4 squadre accedono alle semifinali le prime tre classificate e la migliore seconda) somiglia molto a una roulette russa (e infatti verrà cambiato a partire dalla prossima edizione), è altresì vero che a maggior ragione ci sarebbe da arrangiarsi prima. Specie se si ha la fortuna di giocare in casa. I cinque anni, francamente deludenti, dell' avventura di Di Biagio da ct degli azzurrini terminano così nel peggiore dei modi, senza la qualificazione alla semifinale e senza il pass per le Olimpiadi 2020. Questo Europeo, che avrebbe dovuto rappresentare la sua definitiva consacrazione insieme alle tante stelle che ha avuto la fortuna di poter schierare, lascia più interrogativi che certezze. Come la scarsa tenuta mentale di alcuni giocatori di personalità, e alcuni episodi stucchevoli come l' esclusione (sacrosanta) di Zaniolo e Kean dalla sfida col Belgio per motivi disciplinari. Gli "inseparabili" che a forza di video sui social, ritardi alle riunioni tecniche e anarchismo vario, si sono giocati anche la convocazione in nazionale maggiore per gli impegni di settembre. E non solo. Perché se Mancini ha deciso di lasciarli fuori dagli ultimi impegni di qualificazione a Euro 2020 contro Grecia e Bosnia, il motivo è da ricercare proprio negli stessi atteggiamenti infantili. Lo stesso Di Biagio, al termine della partita col Belgio, non ha fatto nulla per nascondere la gravità non solo e non tanto dei gesti in sé, quanto della recidiva: «I ritardi? Una, due o tre volte va bene. Dieci no...». Nelle prossime settimane dovranno faticare non poco per togliersi di dosso l' etichetta dei bad boys, dei nuovi Balotelli e Cassano, anche in virtù degli equilibri di spogliatoio nei rispettivi club e delle eventuali prospettive di mercato (già ora la mamma social del romanista, Francesca Costa, è stata beccata sui propri profili da alcuni tifosi indisposti dall' atteggiamento del figlio). Di certo, vista l' anagrafe (sono entrambi diciannovenni) dovranno interfacciarsi anche col prossimo ct dell' Under 21, specie finché durerà l' embargo imposto da Mancini. Accantonata l' affascinante ipotesi De Rossi (l' ex romanista giocherà almeno un altro anno in A), il favorito numero uno per raccogliere il testimone di Di Biagio è Paolo Nicolato, reduce da un grande mondiale con la selezione Under 20 e gradito alla Federazione. L' alternativa resta Alberico Evani, che sostituì proprio Di Biagio nei 2 mesi passati sulla panchina della nazionale maggiore nel dopo Ventura. di Daniele Dell'Orco

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