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Krunic come Kakà, Hernandez come Maldini e De Ligt... Va bene tutto, ma non toccateci Scirea

Giulio Bucchi
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Nella dolce e stuzzicante attesa del pallone giocato - quando il campo, impietoso, non ha ancora bocciato nessuno - non costa nulla sognare. Così sembra diventata un' irrinunciabile moda quella di presentare i nuovi acquisti paragonandoli ai grandi del passato. O, giochino ancora più ambizioso, facendosi raccontare da loro a chi somigliano e a chi si ispirano. E allora capita che Rade Krunic, nuovo centrocampista del Milan di 26 anni, si racconti così: «Mi dicevano che assomiglio ad Hamsik, ma lui è più tecnico e io ho più qualità fisiche. Il mio idolo è Kakà, ma era più trequartista. Penso di avere le stesse caratteristiche di De Bruyne del City». Oppure che l' altro nuovo acquisto rossonero Theo Hernandez, terzino di 23 anni, spieghi che «da piccolo mi ispiravo a Maldini, negli ultimi anni invece a Marcelo che mi ha aiutato a crescere e mi ha dato tanti consigli». Ci può stare, dai. Sembra più difficile, però, credere alle prime parole da juventino di Matthijs de Ligt, uno che già è stato presentato col botto da Raiola («Mentalità di Nedved, ambizione di Ibra»). Il difensore ha detto: «Mi ispiro a Scirea». C' è da augurarsi che sia vero perché Gaetano è una leggenda intramontabile, ma qualche dubbio che sia stata una frase imboccata è lecito: quando De Ligt è nato (1999), Scirea era morto da dieci anni. E, si sa, i ragazzi di oggi (purtroppo) sono più attenti al presente che al passato. di Alessandro Dell'Orto

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