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Ferrari, missione in Russia: la quarta vittoria consecutiva manca da undici anni

Davide Locano
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Una vittoria tira l'altra e la scuderia di Maranello proverà a centrare il poker all'Autodromo di Sochi, in un Gran Premio di Russia che non l'ha mai vista salire sul gradino più alto del podio e che ha visto sempre dominare le Mercedes. L'ultima volta che la Ferrari è riuscita a inanellare quattro successi consecutivi risale al 2008. La striscia vincente fu aperta da Kimi Raikkonen in Malesia: al termine di un weekend dominato dalle Ferrari con una prima fila tutta rossa, il finlandese sfruttò la sosta ai box per scavalcare il compagno di scuderia Felipe Massa, che poco dopo uscì dalla corsa per un testacoda. Leggi anche: Vettel-Leclerc, nuova grana ai box Ferrari Il brasiliano si rifece due settimane più tardi in Bahrein, sorpassando Robert Kubica al via e controllando la gara dal primo all'ultimo giro: vittoria e doppietta Ferrari, con Raikkonen secondo. «Iceman» fu il dominatore assoluto del successivo Gran Premio di Spagna, mettendo a segno il così detto hat-trick: vittoria, pole position e giro più veloce. Nel segno dell'alternanza, la quarta vittoria consecutiva targata Ferrari fu siglata da Massa nel Gran Premio di Turchia: a Istanbul il sudamericano ebbe la meglio su Lewis Hamilton, ai tempi alla guida della McLaren. Proprio il fenomeno inglese interruppe il filotto rosso, vincendo a Montecarlo e mettendo le basi per il primo dei suoi cinque titoli mondiali. A undici anni di distanza, anche a Sochi sarà sempre Hamilton il pericolo numero uno per la Rossa. Spa, Monza, Singapore. Dopo aver mancato la vittoria nei primi dodici Gran Premi del 2019, la Ferrari ha invertito la rotta e dato un senso alla stagione, trionfando nelle ultime tre gare. Charles Leclerc ha piazzato uno splendido back to back tra Belgio e Italia, come aveva fatto Michael Schumacher nel 1996. A Singapore, invece, Sebastian Vettel è tornato a tagliare per primo il traguardo come non gli accadeva da più di un anno (Spa 2018). La doppietta rossa in terra asiatica, che mancava da due anni, non sconvolge nè la classifica piloti (Leclerc a -96 da Hamilton, Vettel a -102) nè quella costruttori (Ferrari a -133 dalla Mercedes), ma pone le basi per un 2020 in cui la Ferrari può diventare un reale competitor per il titolo mondiale.

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