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Mistero ai Mondiali di atletica

La Semenya è un maschio?

Dario Mazzocchi
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A vederla con tutti quei muscoli che si porta dietro, il dubbio può anche venire: Caster Semenya, atleta sudafricana, è una femmina o un maschio? La domanda rimbalza in queste ore che la separano da un oro quasi certo nella finale degli 800 metri ai Mondiali di atletica di Berlino. Al punto che la Iaaf, la federazione internazionale, le ha prescritto dei test per svelare l'arcano. Gli esami - La 18enne sudafricana sarà comunque in pista questa sera, con la nostra Elisa Cusma. “Si tratta di un test estremamente difficile e complesso – ha infatti dichiarato il portavoce della Iaaf, Nick Davies -. Al momento siamo in una situazione tale da non avere prove sufficienti per non consentirle di correre”. Quale dubbio era già sorto nel corso dell'anno, in particolare dopo che la Semenya aveva migliorato il suo personale di ben sette secondi, facendo segnare la miglior prestazione mondiale stagionale con 1'56''72. Una spiegazione prova a fornirla l'allenatore della giovane, Semè: “Capiamo che la gente possa farsi delle domande perché sembra un uomo, la curiosità è umana”. Ma arrivare a dire che sia un maschio, ce ne vuole: “Posso darvi il numero di telefono delle sue compagne di stanza a Berlino – ha proseguito il tecnico rivolgendosi ai giornalisti -, l'hanno vista sotto la doccia e non ha niente da nascondere”. Quella volta alla stazione di servizio - Alla giovane Caster è addirittura capitato di essere fermata in una stazione di servizio di Città del Capo mentre si stava dirigendo verso la toilette riservata alle donne da un impiegato. “Forse vuoi che ti mostri il mio sesso?”, gli rispose l'atleta. Maschio o donna, la determinazione non le manca.

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