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Luis Suarez, ecco le domande del test-farsa: cocomero, supermercato e... Torino

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Ora, spuntano anche le domande del testa di lingua italiana a cui si è sottoposto Luis Suarez a Perugia. Il test-farsa. E le domande, sconcertanti, lo confermano. "Come ti chiami?". "Mi chiamo Luis Alberto Suarez Diaz e sono uruguaiano". Questo l'inizio dell'esame del 17 settembre per l'attaccante al centro dei sogni della Juventus per tutta estate (oggi, l'uruguaiano ha lasciato Barcellona per l'Atletico Madrid). L'esame, ha fatto sapere per prima l'Ansa, è proseguito con l'immagine di un cocomero, un riferimento proprio a Torino, e un breve racconto della sua carriera. Quella "farsa" di cui da giorni parlano Guardia di Finanza e procura di Perugia, che si è svolta "in una seduta ad hoc" per ottenere l'attestazione di livello B1 di conoscenza di lingua italiana, necessaria per ottenere la cittadinanza. 

Che tutto fosse organizzato, investigatori e inquirenti lo hanno accertato non solo grazie alle telefonate intercettate dei diretti interessati, la professoressa Stefania Spina - la donna che ha "preparato" Suarez con dei corsi on line - e Lorenzo Rocca, l'esaminatore che materialmente ha condotto la prova e responsabile del centro di valutazione linguistica dell'università. In mano agli investigatori c'è anche un file Pdf del tutto identico nei contenuti a quanto è stato chiesto all'attaccante nel corso dell'esame. Un file che sarebbe stato inviato dalla professoressa Spina a Suarez tramite Teams, prima che il Pistolero arrivasse a Perugia.
 
Nel Pd c'erano, per esempio, le stesse immagini che gli sono state mostrate a Perugia durante l'esame: un cocomero e un supermercato. Figure che andavano associate alla parola corretta in italiano. Non difficilissimo, dato che in spagnolo si dice "melon" e "supermercado". Quando gli è stato chiesto di immaginare una città italiana, ha citato Torino, nome parimenti indicato nel Pdf in questione. Il test è  proseguito con altre domande "preconfezionate" sulla sua professione. "Faccio il calciatore - ha risposto l'uruguaiano - e sono da sei anni a Barcellona". Anatomia di una imbarazzante farsa.

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