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Tokyo 2020, Houleye Ba? La velocista più lenta del mondo con hijab e tuta: la storia più incredibile dalle Olimpiadi

Alessandro Dell'Orto
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Quando la 29enne Houleye Ba - fiatone a ritmo di rock, gambe di legno e vista annebbiata dal caldo e dalla fatica - ha finalmente tagliato il traguardo e ha cercato sguardi di consenso, o quantomeno comprensione, ormai attorno a lei non c’era quasi più nessuno. Molte avversarie si stavano già rivestendo, le atlete della batteria successiva erano pronte a scendere in pista e il suo 15”26 era fortemente candidato - cosa poi accaduta - ad essere il peggiore tempo di questa Olimpiade sui 100 metri femminili di atletica leggera.

Già, povera Houleye che per coprire il rettilineo ha impiegato quasi cinque secondi - uno, due tre, quattro, cinque: provate a contare e capirete che è un'eternità - in più del record del mondo della Griffith (10"49 stabilito il 16 luglio 1988) e che non potrà nemmeno tenere a casa l'immagine ricordo del fotofinish, perché lei sul traguardo non appare con le altre. Eppure, questa ragazza della Mauritania alta 1 metro e 70 per 55 kg per noi rappresenta qualcosa in più di un'atleta fuori forma o senza talento. È lavera immagine dei Giochi e dello spirito olimpico, della fatica, del combattere contro le avversità.

 

 

Houleye è tutti noi che quotidianamente ci sentiamo inadatti e dobbiamo lottare, ma tutti noi che abbiamo sempre sognato di arrivare ai Giochi e non ce l'abbiamo mai fatta - ci sentiamo Houleye perché a 30 anni, quando eravamo più giovani e allenati, i 100 metri li correvamo più o meno nello stesso tempo. Certo, l'atleta della Mauritania qualche scusante ce l'ha, eh. La prima- e più evidente- è che corre con lo hijab in testa e una tuta lunga che copre le gambe: pur ammettendo che siano tessuti di ultima generazione creati apposta per non soffrire il caldo, provate voi a scendere in pista così coperti sotto il sole di fine luglio. Poi c'è una questione tecnica. La povera Houleye, che ha iniziato a praticare atletica a Nouakchott, la capitale della Mauritania, a 17 anni (ma poi si è fermata più volte), in realtà è una mezzofondista e infatti nella sua prima Olimpiade, a Rio 2016, ha gareggiato negli 800 metri (con il tempo di 2'43"52: il record del mondo è di Jarmila Kratochvílová con 1'53"28, ottenuto a Monaco di Baviera il 26 luglio 1983).

 

 

«Sono stata avvisata meno di due mesi fa della possibilità, per la Mauritania, di inviare un secondo atleta a Tokyo- ha spiegato a fine gara -. Non mi sono preparata adeguatamente. È molto, molto difficile praticare atletica nel mio Paese, soprattutto quando si tratta di una donna. Correre i 100 metri? È un grosso peso sulle spalle. Tanto più che la gente non sa in che condizioni siamo e se siamo state ben preparate», ha concluso Houleye, che nella vita fa l'insegnante. E che, dopo essere stata la mezzofondista più lenta di Rio, ora è la velocista più lenta di Tokyo. Anche se il 15"26 ottenuto è il suo nuovo record personale.

 

 

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