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Tokyo 2020, choc per l'atleta bielorussa: "Presa di forza e portata all'aeroporto", un caso politico

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Un caso politico alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Una velocista bielorussa ha denunciato di essere stata prelevata dalla sua stanza con la forza per poi essere condotta in aeroporto contro la propria volontà. Alla fine, però, si è rifiutata di prendere il volo da Tokyo per il suo Paese. E' successo domenica sera alla 24enne Krystsina Tsimanouskaya. A difesa dell'atleta, che ha criticato il trattamento riservatole dagli allenatori della sua nazionale, è intervenuto il Comitato olimpico internazionale.

 

 

 

Il caso mette in luce i problemi interni alla Bielorussia di Alexander Lukashenko, al potere dal 1994. Un Paese che appena un anno fa faceva i conti con dure proteste da parte della popolazione contro il governo. Proteste a cui poi hanno aderito diversi atleti, tra cui la Tsimanouskaya, che ha denunciato il trattamento subito a Tokyo. La velocista, come riporta Fanpage, ha raccontato che lo staff tecnico è piombato nella sua stanza e l'ha costretta a fare le valigie. Poi  i rappresentanti della squadra olimpica bielorussa l'avrebbero portata all'aeroporto di Haneda.

 

 

 

"Non tornerò in Bielorussia", ha detto la Tsimanousskaya in maniera categorica. Il Comitato Olimpico bielorusso, invece, ha spiegato che l'esigenza di rientrare nel Paese di appartenenza sarebbe dettata da motivi medici, a causa di uno stato emotivo e psicologico precario. Stando ad alcune indiscrezioni, invece, il rifiuto della velocista sarebbe legato alle notizie di alcuni atleti incarcerati per le loro opinioni politiche. La Tsimanouskaya, infatti, avrebbe già pianificato di richiedere asilo in Germania o in Austria. Le sue Olimpiadi, inoltre, non sono neanche finite: ha corso nei 100 metri femminili venerdì e avrebbe dovuto correre nei 200 metri oggi. E non solo. La ragazza si sarebbe lamentata sui social per la negligente mancanza di organizzazione da parte dello staff e degli allenatori bielorussi. Per questo sarebbe stata rimossa dalla lista della staffetta in programma giovedì e obbligata a ripartire per il proprio Paese: "Prima l'allenatore mi ha aggiunto alla staffetta a mia insaputa. Ne ho parlato pubblicamente. Poi mi hanno detto che c'era stato un ordine dall'alto di rimuovermi".

 

 

 

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