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Fia, lo sceicco contro Lewis Hamilton: "C'è spazio per il perdono". E il britannico pensa a lasciare la Formula 1

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Subito dopo il termine della pazza stagione di Formula 1 che ha visto trionfare Max Verstappen su Lewis Hamilton, l'addio di Jean Todt al vertice della Fia: a capo è stato eletto Mohammed Ben Sulayem, direttamente dagli Emirati Arabi, che ha intercettato il 61,62% dei consensi al voto, davanti al britannico Graham Stoker, il quale si è fermato al 36,62 per cento.

Insomma, Sulayem prende la guida della Fia che dal 2009 era di Jean Todt, non più eleggibile poiché aveva raggiunto il limite di tre mandati. L'emiratino, 60 anni, è presidente dell'Emirates Motorsport Organization dal 2005, e proprio come Todt fu un navigatore di successo nei rally, ma a differenza del francese ha anche un passato proprio da pilota: 14 volte campione del Middle East Rally, 61 vittorie in gare internazionali, dal 1983 al 2002.

Ma la sua elezione pare non essere stata gradita troppo da Hamilton. Questo per una serie di ragioni: la prima, il fatto che è espressione di un Paese dove i diritti civili sono limitati, e il britannico è sempre in prima linea su quel fronte. Il secondo, proprio in Arabia Saudita si era appena giocato il mondiale. Tanto che Hamilton ha disertato la cerimonia di premiazione. E Sulayem ha commentato con parole dure, dalle quali emerge tutta la differenza d'approccio tra lui e il "pilota occidentale": "C'è sempre spazio per il perdono, ma le regole sono regole. So che Lewis è davvero triste, ma valuteremo se ci sono state delle violazioni", ha tagliato corto Sulayem.

Già, il "perdono". Perdono di cosa, poi, è difficile da comprendere. Passi per le sanzioni - tecnicamente Lewis Hamilton doveva essere presente -, ma parlare di perdono appare lunare. E forse non a caso, dopo queste parole, hanno iniziato a circolare indiscrezioni clamorose: il sett volte campione del mondo potrebbe lasciare la Formula 1. Troppo, per lui, quanto subito in Arabia Saudita e l'elezione di Sulayem, con quelle parole sul perdono. Indiscrezioni, per inciso, confermate anche dal team principal Mercedes, Toto Wolff, il quale ha lasciato intendere in modo chiarissimo che Lewis, il prossimo anno, potrebbe anche appendere il casco al chiodo.

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