Dopo il caso di Peng Shuai, ecco che dalla Cina arriva un’altra notizia che lascia riflettere: il ministro dello Sport cinese ha vietato i tatuaggi ai calciatori della Nazionale e ha chiesto a chi li ha di "toglierli", in un momento in cui il potere comunista intende porre fine a tendenze ritenute volgari. E non solo calcio, si va fino alla musica e ai giochi online, con il Governo cinese che in questi mesi ha cercato di riprendere il controllo della sua gioventù e di imporre valori virili, in opposizione a una decadenza morale che verrebbe dall’estero.
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Inoltre, si vogliono anche ridurre al minimo i contenuti “volgari” trasmessi sul piccolo schermo e sui social, puntando invece sui valori "patriottici". Il regolatore dell'audiovisivo cinese ha quindi chiamato nei mesi scorsi a stabilire criteri di bellezza "corretti" e a bandire gli uomini "effeminati" e i "volgari influencer". I calciatori della Nazionale cinese ora hanno "il divieto formale di farsi nuovi tatuaggi", ha detto ieri, mercoledì 29 dicembre, il ministero dello Sport, esortando coloro che li hanno a farli “rimuovere”. E ancora: "In circostanze speciali i tatuaggi dovrebbero essere coperti" durante gli allenamenti e le gare, ha affermato il dicastero in un comunicato che vieta il reclutamento di qualsiasi atleta tatuato.
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Sempre disapprovati in Cina, i tatuaggi sono un elemento da ridurre al minimo secondo una società prevalentemente conservatrice. Ma hanno un certo successo nelle grandi città, specialmente con le giovani generazioni. E non solo in Cina, ma anche in tanti Paesi europei. Intanto, non è la prima volta che l'estetica arriva nel calcio cinese. La Federazione aveva già ordinato ai giocatori di coprire i propri tatuaggi negli ultimi anni.