Andrea Lucchetta è un’icona sportiva italiana e non solo. Eppure come tutti l’ex capitano dell’Italvolley ha dovuto fare con due anni durissimi di Covid. “Speriamo che ripartano tutte le attività outdoor e le convention perché partite Iva come me sono state massacrate da questi due anni di pandemia”, ha dichiarato il 59enne in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
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Avvio trionfale per l'Ucraina ai Giochi paralimpici invernali di Pechino con tre medaglie d'oro, due d'argen...“Io sono un consulente - ha proseguito - che lavora in affiancamento ad agenzie, faccio team building e molte altre attività e quindi in due anni non ho più fatturato nulla”. Insomma, anche Lucchetta è rimasto “schiacciato” dal virus ma non è comunque rimasto a guardare: “Sto producendo 14 episodi del cartone animato Super spykeball. Vado avanti un po’ alla volta perché non avendo appoggi politici devo sgomitare. Poi sono anche consulente della federazione e recentemente ho realizzato una clip per la Federazione Pesca italiana. E poi divento un aereo…. Un mezzo della flotta Ita Airways porterà il mio nome. Sono uno dei 7 atleti del passato scelti per questo”.
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Rimpianti? Ne ha pochi. Le moto? Le guida solo per divertimento. I ricordi? Ne ha «molti, forse troppi», sot...Lucchetta ha poi svelato un retroscena inedito sulla sua vita professionale: “Il mio grande rimpianto? Non essere diventato portiere del Milan. Erano gli anni in cui giocavo con il Milan Volley… E pensate che ero interista. Ma credo che avrei dovuto tentare la strada del calcio. Sono convinto che sarei diventato un gran portiere”.