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Max Mosley "si è suicidato con un colpo di fucile": perché lo ha fatto, un'agghiacciante veirtà

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La perizia dettaglia sulla morte di Max Mosley ha del clamoroso: l’ex presidente della Fia, deceduto il 23 maggio 2021, si è suicidato con un colpo di fucile alla testa, dopo aver scoperto un cancro in fase terminale. Così ha voluto Max, che ha messo fine alla sua vita nella casa di Kensington, nel londinese, dove il cadavere venne trovato. Gli agenti che arrivarono dinanzi alla porta della camera da letto notarono un biglietto, con scritto: "Non entrare, chiama la polizia". E dentro la camera, sul comodino, un altro fogliettino: "Non avevo scelta”.

 

 

 

 

Chi era Max Mosley - Dirigente, avvocato e figlio di un padre ingombrante di nome Oswald, leader del partito fascista britannico, Max Mosley era un grande appassionato di corse, tentando negli Anni 60 la vita da pilota, ma con scarsi risultati. Lo aveva fatto a bordo di una Brabham di F2 gestita da Frank Williams. Nel 1993 prese il posto al vertice della Fia di Jean-Marie Balestre — tanto odiato dall’indimenticabile Ayrton Senna, che lo accusò di aver appoggiato nel 1989 Alain Prost a Suzuka, perché “francese come lui” —, lavorando al fianco del suo socio e amico Bernie Ecclestone, per far crescere la Formula 1. 

 

 

 

 

Lo scandalo dell’orgia di sfondo nazista - Mosley finì al centro delle cronache per lo scandalo sessuale legato a una sua partecipazione in una orgia di sfondo nazista nel 2008, raccontato in uno scoop dal quotidiano inglese News Of The World, poi citato in giudizio con condanna a pagare quasi 70 mila euro per violazione della privacy. Un fatto che ha costretto Max nel non riproporre la sua candidatura alla Fia nel 2009.

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