Ripescaggi

Qatar 2022, Iran fuori dalla gara? "La Federcalcio valuta": perché l'Italia di Mancini può ancora sperare

Leonardo Iannacci

È tutto tragicamente vero. In Iran è stato vietato l'accesso in uno stadio a 2.000 persone colpevoli soltanto di essere delle donne. Proprio così, non stupitevi. Il fattaccio si è verificato in occasione della sfida tra la nazionale di casa e il Libano, disputata martedì sera e terminata 2-0. Erano stati venduti 12.500 biglietti per la partita che è stata vista soltanto da 10.000 spettatori di sesso maschile. Alle signore che si sono presentate allo stadio Imam Reza nella città di Mashhad, nel Nord-Est del Paese, tutte provviste del regolare tagliando è stato impedito di entrare. Respinte da militari e maschere dell'impianto. Non è la prima volta che questa assurdità accade in Iran e il fatto ha radici lontane, legate a credenze musulmane che non consentono alle donne di vedere uomini correre in tenuta sportiva con parti del corpo scoperte. Le cose sembravano cambiate e migliorate quattro anni fa dopo un drammatico fatto di cronaca: all'epoca una ragazza, amante del calcio, aveva architettato di entrare allo stadio vestita da uomo dopo che era già stata beccata una prima volta e incarcerata per questo. La poveretta, al momento di entrare e timorosa di essere nuovamente arrestata, però, aveva perso la testa e si era data fuoco.

 

 


L'ULTIMATUM

L'evento tragico aveva portato a una parziale apertura negli stadi alle donne e a un ultimatum della FIFA: caro Iran, se lo rifai, ti puniamo come non abbiamo mai fatto prima, era stato l'avvertimento. L'apertura degli stadi è durata sino all'altra sera quando le 2.000 signore e signorine sono rimaste fuori dall'impianto di Mashhad. Questi i fatti, anzi i fattacci di quello che è accaduto. La conseguenza sarà sicuramente fatale per la nazionale dell'Iran che, pur qualificata sul campo per i mondiali in Qatar dopo aver battuto tre mesi fa l’Iraq, rischia l’immediata - e ovvia - esclusione dalla competizione. La Federcalcio internazionale sta valutando la cosa e pensa di togliere dalla lista delle squadre ammesse ai mondiali. Si tratterebbe, se la decisione diventasse ufficiale nei prossimi giorni, di una seconda clamorosa esclusione dopo quella della Russia, out per aver intrapreso il conflitto in Ucraina. In tal caso si aprirebbe la possibilità di due ripescaggi per i mondiali del prossimo dicembre. Tutti pensano e si illudono: l’Italia di Mancini potrebbe essere protagonista di una clamorosa riammissione? L’articolo 6 del Regolamento FIFA, quello dedicato alla “sostituzione” della federazione coinvolta, recita: “Se qualsiasi associazione si ritira o viene esclusa dalla competizione,la FIFA deciderà sulla questione a sua esclusiva discrezione e intraprenderà qualsiasi azione legale si ritenga necessaria”. Ma, in tutta onestà, sarebbe una bella cosa meritare un pass perché una nazione hainiziato una guerra o per responsabilità di un’altra che non fa entrare donne allo stadio? Qui si impone una questione morale. Non sportiva.