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Berrettini fuori da Wimbledon? Ma il tampone... la rivelazione lascia senza fiato

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Non era tenuto a fare il test anti-Covid, ma Matteo Berrettini lo ha fatto pur sapendo che in caso di positività gli si sarebbe spezzato il cuore. Era arrivato a Wimbledon tra i favoriti per difendere la finale conquistata l’anno scorso e persa contro Novak Djokovic: meritava di giocare questo torneo, Matteo, che aveva subito un intervento chirurgico ed era rimasto fuori tre mesi con l’obiettivo di tornare in tempo per Wimbledon.

 

 

Lo aveva fatto alla grandissima, vincendo gli unici due tornei disputati prima di quello più prestigioso del circuito tennistico: prima il 250 di Stoccarda, poi il 500 del Queen’s, a conferma del fatto che sull’erba Berrettini è attualmente uno dei più forti del mondo. Pur non essendo necessaria la “bolla” anti-Covid, Matteo negli ultimi giorni si era isolato e aveva annullato sia gli appuntamenti con i media che l’allenamento previsto ieri, prima del debutto odierno con Garin che purtroppo non c’è stato. I timori sono diventati brutale realtà quando Berrettini si è sottoposto a un tampone in autonomia, dando esito positivo.

 

 

Chissà se tutti gli altri colleghi, nella sua posizione di favorito per Wimbledon, avrebbero fatto la stessa cosa. Matteo è stato responsabile e ha tutelato se stesso e gli altri, ben sapendo il prezzo altissimo da pagare a livello sportivo: “Ho il cuore spezzato nell’annunciare che devo ritirarmi da Wimbledon”. Prima di lui, era risultato positivo anche Cilic e adesso si teme un focolaio Covid a Londra: il croato si era allenato con Novak Djokovic, mentre l’italiano con Rafa Nadal…

 

 

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