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Ivan Perisic: "Due giorni mi sono bastati", schiaffo all'Inter

L’addio di Ivan Perisic all’Inter è sicuramente importante, tanto quanto il ritorno a Milano di Romelu Lukaku. L’uomo forse per eccellenza dell’Inter di Simone Inzaghi, che ha perso il duello contro i cugini del Milan per lo Scudetto, consolandosi però con Coppa Italia e Supercoppa italiana. Se inizialmente a inizio stagione c’erano delle speranze caute di trattenerlo in maglia nerazzurra, lo schiaffo alla dirigenza interista è arrivato in diretta tv dopo la vittoria della Coppa Italia contro la Juventus, con quel "Non si trattano così i campioni, parlando di rinnovo all'ultimo momento".

 

 

Perisic racconta come è iniziato l’interesse del Tottenham 

Uno schiaffo che ha gelato i cuori dei tifosi e fatto capire al mondo del calcio che la sua avventura in nerazzurro era conclusa. I flebili tentativi da parte del club di ricucire l’insanabile rapporto, così, non sono andati a buon fine, fino all'addio ufficiale del 31 maggio, con un addio sentito sui social rivolto quasi esclusivamente ai tifosi. Proprio Perisic, intanto, ha raccontato il dietro le quinte che lo ha portato al Tottenham di Antonio Conte e Fabio Paratici: "È stato tutto molto semplice: il primo contatto credo sia stato a marzo, il secondo ad aprile quando il posto nei primi 4 sembrava cosa fatta — dice il croato — Dopo che la squadra ha chiuso al quarto posto, ci siamo accordati subito, sono bastati in due giorni". 

 

 

 

Perisic: “Il ruolo che mi ha dato Conte mi piace perché tocco di più il pallone”

E mentre l'Inter tentennava, a Londra si è fatto sul serio. Interesse che così ha convinto Perisic nello scegliere gli Spurs: "So che sarà dura perché la Premier è un campionato serrato ma sono pronto. Desidero giocare fino a 40, credo di essere nel mio periodo migliore”, aggiunge l’ex Inter e Bayern Monaco, che ritroverà Conte come allenatore. Lo stesso tecnico pugliese con cui il giocatore ha avuto non pochi problemi, soprattutto tattici, ma che lo ha trasformato in un giocatore nuovo e al quale si è di nuovo votato in modo incondizionato: "Con Inzaghi è stato mantenuto lo stesso assetto che avevo con Conte che mi ha stravolto la posizione — conclude Perisic — Ho avuto difficoltà ma ora il ruolo mi piace di più perché tocco di più il pallone, sono più vicino alla porta e posso aiutare la difesa. Dove giocherò alla fine? Deciderà il mister".