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Mondiali, la maledizione del deserto: cosa sta succedendo

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Leonardo Iannacci
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Non c'è pace per i campioni del calcio tra le dune del deserto del Qatar. Ogni giorno arriva la notizia di una defezione, di un'incidente in allenamento, di una sfiga che colpisce uno dei calciatori di punta arrivati da queste parti per giocare e che, invece, devono rifare le valigie e tornare a casa o, più semplicemente, restano bloccati. In toilette, per esempio: è il caso di Cristiano Ronaldo, fermato ieri da una forma gastrointestinale che lo mette in dubbio per il debutto del suo Portogallo, giovedì, contro il Ghana. Meno complicata la vigilia dell'altra stella all'ultimo ballo Lionel Messi, che ieri si è allenato a parte per un fastidio muscolare ma che domani dovrebbe essere in campo contro l'Arabia Saudita. L'Argentina farà a meno, sino alla fine, dell'attaccante della Fiorentina Nico Gonzalez, ko per un crack al bicipite femorale destro, e di Joaquin Correa colpito da un'infiammazione muscolare Il suo compagno di Inter, Romelu Lukaku, sofferente alla coscia da mesi, sarà costretto a saltare Belgio-Canada e Belgio-Marocco.

Ma, dopo, giocherà? Nella lunga lista di chi è stato costretto a saltare Qatar 2022 compare anche il Pallone d'Oro Karim Benzema che si è lesionato il quadricipite sinistro. Il ct transalpino Dechamps ha deciso di non sostituirlo e, domani contro l'Australia, partirà con il milanista Giraud. Nella Francia è assente anche la coppia di centrocampo Pogba-Kantè mentre il senegalese Leroy Sanè è rimasto a casa perché non si è ripreso dalla rottura delle fibre del bicipite muscolare sinistro. La maledizione del deserto ha colpito anche Germania, Spagna e Inghilterra: tra i tedeschi mancano Timo Werner e Marco Reus, infortunati. Luis Enrique dovrà fare a meno di José Gayà a causa di una distorsione alla caviglia destra. Al posto del terzino del Valencia è stato convocato Alejandro Balde. In casa inglese, infine, non hanno recuperato in tempo due esterni del Chelsea, Ben Chilwell e Reece James. 

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