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Gianluca Vialli, funerali privati a Londra: 3 volti noti

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I funerali in forma privata di Gianluca Vialli sono stati celebrati in gran segreto martedì pomeriggio in un cimitero alla periferia di Londra, da oltre 20 anni la città d'adozione dell'ex attaccante di Cremonese, Sampdoria, Juventus, Chelsea e Nazionale azzurra scomparso il giorno dell'Epifania in una clinica della capitale inglese. Vialli combatteva da 5 anni contro un tumore al pancreas. Da alcuni mesi le sue condizioni si erano progressivamente aggravate fino alla crisi, pochi giorni prima di Natale, che lo ha portato all'ultimo ricovero. 

 

 



Alla cerimonia, oltre alla moglie di Vialli Cathryn White-Cooper e alle due figlie Olivia e Sofia, hanno partecipato pochissimi amici, i più stretti. Tra questi, due ex colleghi calciatori, quasi due "fratelli acquisiti" anche una volta appesi gli scarpini al chiodo. C'era ovviamente Roberto Mancini, il ct della Nazionale che con Vialli ha formato una coppia storica del pallone italiano, "i gemelli del gol" che trascinarono la Sampdoria a vincere tutto in Italia negli anni 80, compreso lo scudetto del 1991, sfiorando poi la Coppa dei Campioni l'anno successivo. E c'era anche Massimo Mauro, ex Juventus e Napoli, che ha portato in spalla la bara insieme ai fratelli di Gianluca. Con il bomber, Mauro aveva fondato l'omonima Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport. Anche lui, come Mancini, aveva fatto visita a Vialli a Londra pochi giorni prima della sua morte. 

 

 

 

Presenti anche il presidente della Figc Gabriele Gravina, in rappresentanza del calcio italiano in lutto, e Ciro Ferrara, grande amico di Vialli dai tempi della Nazionale: insieme, hanno condiviso le gioie e le amarezze azzurre dell'era Vicini, con la sfortunata apoteosi dei Mondiali di Italia 90, e soprattutto i trionfi del biennio della Juventus di Marcello Lippi, con scudetto e Champions in bacheca prima che Vialli iniziasse la sua seconda vita londinese. Nelle sue ultime volontà, Vialli aveva chiesto di organizzare un "funerale allegro", un ultimo saluto degno della sua straordinaria personalità. 

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