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Inter-Milan, Inzaghi trema: un grosso guaio dalle nazionali in vista del derby

Claudio Savelli
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Le Nazionali non hanno restituito giocatori infortunati a Inzaghi e Pioli, al massimo acciaccati o stanchi. È una buona notizia per Intere Milan, una ottima per lo spettacolo di sabato. Il derby alle porte (designato come arbitro il milanese Sozza) sarà infatti di altissimo livello, il più alto da un decennio a questa parte: mai Inter e Milan si sono affrontate da prime della classifica in contemporanea, da due anni non si sfidavano con una simile sete di scudetto e, comunque, due stagioni fa non erano così consapevoli della loro forza. Sarebbe stato un peccato vedere esclusi i migliori giocatori, ora che il mondo riposiziona gli occhi su Milano come una delle capitali del calcio.

L’Inter ne aveva di più, in giro per il mondo. Ben 17 su 25. Ad Appiano ne sono rimasti solo otto, di cui due portieri, Audero e Di Gennaro, e sei di movimento: Bisseck, Mkhitaryan, Sensi, Carlos Augusto, Acerbi (infortunato) e Klaassen (indietro di condizione). Impossibile organizzare una partitella anche unendosi al Milan, se è vero che i rossoneri ne hanno salutati 15.

AGONIA
A Milanello si sono fermati capitan Calabria, ancora escluso dalla Nazionale nonostante il cambio di ct, Florenzi, Pobega, Adli, Romero, Kalulu, Pellegrino, Loftus Cheek, i portieri di riserva Sportiello e Mirante e il quasi fuori rosa Caldara. Per via della rosa più lunga, Pioli ha potuto lavorare con più calciatori, di cui tre (Calabria, Kalulu visto la squalifica a Tomori, Loftus-Cheek) probabili titolari per il derby, mentre Inzaghi dell’undici ideale ha avuto a disposizione il solo Mkhitaryan, motivo in più per pensare che Frattesi, nonostante la grandissima prestazione contro l’Ucraina, parta di nuovo dalla panchina.
I ritorni a questo giro non sono stati drammatici perché la maggior parte delle Nazionali ha giocato martedì, e meno male: un tempo si prolungava l’agonia fino al mercoledì, cosa assai sgradita dai club. L’Inter ad esempio ha riabbracciato Asllani già lunedì, martedì sono rientrati gli olandesi Dumfries (in una condizione di forma straripante) e De Vrij, oltre che Agoumé, mentre ieri è stata la volta del resto degli europei, da Sommer a Calhanoglu, passando per l’austriaco Arnautovic (doppietta per lui), per i francesi Pavard e Thuram fino agli italiani Barella, Bastoni, Darmian e Dimarco, che sono stati facilitati dall’aver giocato a Milano. Stesso discorso per il Milan. La differenza, al solito, la fanno i sudamericani.

VECCHI TEMPI
L’Inter ne ha tre, meno rispetto ai vecchi tempi di colonie argentine: Lautaro, Cuadrado e Sanchez sono attesi per oggi. In quali condizioni? Discrete: il capitano nerazzurro ha giocato solo pochi minuti nell’altura della Bolivia, Cuadrado è rimasto a riposo per un’infiammazione ma sembra poter recuperare, Sanchez è sceso in campo nonostante le voci sull’anemia. Chi torna dopo i sudamericani? Gli americani. Al Milan è andata male con Pulisic e Musah che sono stati impegnati questa notte per la partita contro Oman, un giorno dopo rispetto a tutti gli altri: arriveranno stasera, quindi si alleneranno soltanto domani. Per il resto anche il Milan ha già riabbracciato tutti ieri, molti dei quali poco impegnati: Reijnders (70’), Giroud (26’ per un problema alla caviglia, già rientrato), Chukwueze (17’), Okafor (15’) e Jovic (4’) hanno giusto fatto una sgambata. Già perché bisogna pesare l’impegno, oltre alle date di rientro. Ed è più o meno simile: Bastoni (180’), Dumfries (175’), Barella (174’), Dimarco (140’), Asllani (139’), Calhanoglu (135’) e Arnautovic (117’) sono tutti oltre i cento minuti in campo, così come nel Milan Maignan, Theo, Krunic e Musah hanno disputato due partite intere, Leao 137’, Pulisic 135’ e Kjaer 100’. I problemi fisici segnalati sembrano rientrati, qualcuno ci ha pure giocato sopra. Da pesare resta la fatica, sia per le partite sia per i voli intercontinentali, ma il peggio è scongiurato. Il derby s’ha da fare, al completo.

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