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Milan-Juve, tam-tam a ridosso della partita: quelle due scelte clamorose

Federico Strumolo
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Milan-Juventus non sarà il derby d’Italia, denominazione esclusiva della sfida tra l’Inter e la Vecchia Signora, ma rappresentalo scontro tra le due squadre più vincenti del nostro calcio. Quello tra i bianconeri, capaci di conquistare la bellezza di 36 scudetti, e i rossoneri, che a 19 titoli italiani aggiungono addirittura 7 Champions League. La partita per eccellenza in serie A, insomma, che arriva in un momento non decisivo della stagione, perché siamo soltanto alla nona giornata, ma certamente delicato. Tra un Milan che deve rispondere all’Inter, almeno momentaneamente avanti in classifica di un punto dopo la vittoria in casa del Torino 3-0, e la Juventus a inseguire in terza posizione, con la possibilità di portarsi a sole due lunghezze dalla vetta.

LIVELLO TECNICO
Il neo in una grande serata sono le assenze, che abbassano il livello tecnico in campo, con lo spettacolo che, conseguentemente, rischia di risentirne. In particolare, le defezioni si fanno sentire tra i rossoneri, privi per squalifica di Mike Maignan e Theo Hernandez, e per infortunio di Ismael Bennacer, Marco Sportiello, Samuel Chukwueze e Ruben Loftus-Cheek, il quale non è ancora al meglio dopo il problema muscolare accusato tre settimane fa (semaforo verde, invece, per Rade Krunic e Pierre Kalulu). Nella Juventus, oltre ai noti casi riguardanti Paul Pogba e Nicolò Fagioli, mancheranno gli infortunati Danilo, Alex Sandro e Mattia De Sciglio, mentre è convocato Federico Chiesa, recuperato ma solo per la panchina. 

«Devo capire se è sereno nel post infortunio, ha saltato diverse partite, ha fatto mezzo allenamento» dice su Chiesa il tecnico Massimiliano Allegri, sereno nel ritrovare anche Vlahovic, dopo che aveva saltato le due gare prima della sosta. Il serbo partirà dal primo minuto in coppia con Kean, mentre a centrocampo il ballottaggio è tra Fabio Miretti e Timothy Weah (se giocasse quest’ultimo, al centro andrebbe Weston McKennie). In difesa spazio a Daniele Rugani, per completare il terzetto con Gleison Bremer e Federico Gatti.

TITOLARE
Nel Milan la curiosità è tutta per Antonio Mirante, al debutto da titolare in rossonero dopo le già citate defezioni tra i pali di Maignan e Sportiello. Nessun dubbio in avanti, con l’intoccabile tridente composto da Pulisic, Giroud e Leao (l’ultimo suo gol in campionato al Verona un mese fa). Gli interrogativi per Stefano Pioli sono in mezzo al campo, dove Rade Krunic insidia Yacine Adli e Tommaso Pobega impensierisce Yunus Musah, con Tijjani Reijnders unico certo del posto.Una gara che per il Diavolo ha anche il sapore dell’esame, perché i rossoneri devono dimostrare di poter vincere anche contro le grandi. Dopotutto, il campionato sta andando alla grande, ma l’unica partitissima coincide anche con la sola sconfitta del Milan, con l’indimenticabile tranvata nel derby contro l’Inter. «Milan-Juve è la grande partita, la lotta per lo scudetto si rivolge a quattro strade», parola di Stefano Pioli.

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