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Milan, spogliatoio distrutto: il video a fine partita, una inquietante conferma

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Il Milan sprofonda: l'ultimo ko, fragoroso, a San Siro, sabato 4 novembre, dove l'Udinese ha vinto la sua prima partita in questa Serie A. A fine partita la contestazione e i fischi dei tifosi, in questo caso e per la prima volta anche quelli della curva, degli ultras. Nel mirino, su tutti, Stefano Pioli, il mister rossonero che, ora più che mai, pare in bilico.

Il punto è che non solo sul campo, ma anche nello spogliatoio, le cose non sembrano funzionare. Si pensi a quanto detto da Olivier Giroud dopo il pareggio subito in rimonta dal Napoli: "Dopo il 2-1 del Napoli non sapevamo se attaccare o difendere". E ogni riferimento al mister non era puramente casuale. Dunque il caso-Calabria. E ancora, la sfuriata di Rafa Leao dopo la sostituzione al Maradona. 

A gettare acqua sul fuoco ci ha provato Alessandro Florenzi: "Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte". Così dopo il ko con l'Udinese, confermando nei fatti che qualcosa si è rotto. E le difficoltà sono emerse in modo lampante dopo il triplice fischio della partita contro i friulani. Già, perché parte del Milan è andato sotto la curva per scusarsi. Peccato che fossero pochissimi giocatori: Loftus-Cheek, Romero, Calabria, Thiaw, Adli, Florenzi e Pobega. Pochi, troppo pochi. Assenti anche alcuni dei nomi più importanti della squadra. Assente anche Pioli, già filato negli spogliatoi.

In questo caso, dopo la contestazione, era lecito attendersi che la squadra si radunasse in toto sotto la Sud. Ma non è accaduto. E in molti vedono dietro questa spaccatura - parte della squadra dai tifosi, parte in spogliatoio - l'ennesima prova del fatto che lo spogliatoio del Milan, ora, sia una polveriera.

 

 

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