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Jannik Sinner? "Ecco come ha saldato il conto": clamoroso al ristorante

Roberto Tortora
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Jannik Sinner, il campione di tennis che tutta Italia aspettava da decenni, è anche un campione d’umanità. Di solito, i più grandi lo sono spesso. Le imprese dell’ultimo mese sono da ricordare: la vittoria su Djokovic e la finale di Torino poi persa con il serbo, la posizione numero 4 raggiunta nel ranking ATP, le vittorie nei tornei di Pechino e Vienna e le semifinali di Coppa Davis in corso di svolgimento a Malaga, raggiunte grazie alle sue prestazioni. Un momento d’oro.

Oltre al mago della racchetta, però, c’è anche un giovane ragazzo che, nell’ultima esperienza torinese, ha legato umanamente con un ristoratore, Davide Fiore, che lo ha accolto nel suo locale, Casa Fiore. Un posto rassicurante, evidentemente, perché qui veniva spesso a mangiare anche Cristiano Ronaldo quando giocava alla Juventus e, sempre nello stesso posto, anche gli altri tennisti ci si recavano durante lo svolgimento delle Finals. Questo il racconto di Davide Fiore alla Gazzetta dello Sport: "Sinner, a parte le sere in cui è sceso in campo, è venuto sempre a cena da noi. Ma la scorsa settimana abbiamo avuto praticamente tutti i big del tennis. Jannik è attento ai dettagli, direi maniacale. Il suo piatto preferito è il rigatoncino al ragù di coniglio bianco. Solitamente – spiega il ristoratore - è servito con le olive, ma Sinner me lo ha chiesto sempre senza, per evitare olio e grassi. Mai un goccio di vino, soltanto acqua naturale. E zero tentazioni, nemmeno un assaggino dei nostri dolci”.

 

Quello che intriga, ovviamente, è scoprire il lato caratteriale lontano dai riflettori, più che il menù, dell’altoatesino, agli opposti di CR7: “Cristiano è unico e inarrivabile sotto ogni punto di vista. È un modello per tutti, anche nell'alimentazione, e magari lo è anche per Sinner, a cui auguro una carriera gloriosa come quella di Cris". A Davide Fiore, di Sinner, ha colpito particolarmente il suo cuore, la sua generosità, d’animo… e di portafogli: “È un ragazzo educato, alla mano, sempre disponibile con i tifosi. Non ha negato un selfie a nessuno all'interno del ristorante. Ma quando il locale era pieno, vi posso assicurare che c'è stato anche qualcuno che lo ha aspettato all'esterno per due ore soltanto per farsi una foto con lui. In realtà l'aspetto che più mi ha colpito di Sinner è un altro: di tutti i tennisti venuti a cena durante le Finals, Jannik è l'unico che, a fine serata, è sempre venuto a pagare di persona per tutta la sua tavolata. Senza delegare a qualcuno del suo staff o della sua famiglia, come invece facevano tutto gli altri tennisti".

 

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