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Jannik Sinner, coach Vagnozzi spiazza: "Una parte d'Italia molto seria"

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Il segreto di Jannik Sinner? L'Alto Adige. A sottolinearlo è Simone Vagnozzi, uno degli allenatori che hanno trasformato il 22enne di San Candido da talento cristallino del nostro tennis in fenomeno assoluto, in grado di battere Sua Maestà Nole Djokovic 3-1 agli Australian Open (e sono 4 vittorie in 5 match da dicembre a oggi, contando gara di round robin alle Atp Finals di Torino, singolo e doppio in Italia-Serbia di Coppa Davis) e giocarsi tra poche ore la finalissima contro il russo Daniil Medvedev.

"Jannik - ha spiegato coach Vagnozzi - è nato in una parte molto seria dell'Italia, dove non parlano molto. Da fuori, forse, si vede questo di lui. Ma in realtà è un ragazzo che vuole fare una battuta, vuole sempre un sorriso. In hotel, al ristorante, è davvero un tipo divertente". "L'etica del lavoro, lo scopo, il desiderio, la volontà di imparare", ha proseguito Vanozzi, sono "il QI tennistico dei campioni, e Jannik ha tutto ciò".

 

 

 

L'altro allenatore dell'azzurro, l'australiano Darren Cahill, dopo l'impresa con Djokovic in semifinale ha esaltato proprio l'importanza di Vagnozzi: "Il 99% del merito va a Simone, sta facendo un ottimo lavoro con Jannik. Il mio ruolo è invece un po' diverso, io più che altro ho una supervisione del lavoro complessivo. Ovviamente parliamo di tattica e di aspetti tecnici, ma Simone è 'la voce'". 

 

 

 

"E' un piacere poter avere nel nostro gruppo un coach di grande esperienza come Darren - ricambia il collega italiano -. Lui dice sempre la parola giusta prima della partita e sa fare una analisi perfetta del match alla fine. Nelle fasi finali di un grande torneo è fondamentale avere un supporto del genere". 

 

 

 

"Quando abbiamo iniziato a lavorare con Jannik - ha ricordato ancora Cahill, al fianco di Sinner dal 2022 - il suo gioco era più 'monotono'. Spingeva solo molto forte ma senza una vera e propria tattica. Ora utilizza tutta la sua velocità ma la alterna a dropshot e slice. Inoltre ha migliorato molto il servizio e oggi contro Novak lo ha dimostrato. Non concedere neanche una palla break a Novak credo sia accaduto una volta in dieci anni". 

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