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Jannik Sinner? "Mi spiace, ho il padel": il "vero motivo" del no a Sanremo

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Secondo qualcuno, la vittoria di Jannik Sinner agli Australian Open avrà come effetto sugli italiani la fine della padel-mania e il ritorno in grande stile del tennis come hobby post-lavoro, un po' come accaduto a inizio anni Ottanta grazie al periodo d'oro della nostra racchetta, con la generazione mitica di Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli, i moschettieri della Coppa Davis 1976. 

Curiosamente, però, Federico Palmaroli in arte Osho ricorre proprio al "mini-tennis" (come semplicisticamente viene definito il padel dai non appassionati) per giustificare il no di Sinner all'invito di Amadeus a salire sul palco del Festival di Sanremo

 

 

 

Illuminante la foto satirica in prima pagina sul Tempo. Sinner, incalzato dai giornalisti nella conferenza stampa romana, la sua prima al ritorno in Italia dopo l'impresa di Melbourne, spiega (secondo quanto immaginato da Osho, rigorosamente in romanesco) perché non andrà all'Ariston: "Me dispiace ma c'ho padel". E alzi la mano chi non ha sentito almeno una volta queste parole pronunciate dall'amico che dà buca a un appuntamento. Per fortuna, Amadeus non ha dovuto incassare davvero questo smacco, anche se il rifiuto del 22enne di San Candido avrà di certo creato un certo dispiacere nel direttore artistico del Festival e ai piani alti di viale Mazzini.

 

 

 

"Sanremo è un bellissimo evento ma non posso fermarmi - ha spiegato Sinner ai giornalisti -. Lo seguitò e farò il tifo da casa. In quei giorni sarò impegnato nella preparazione per i prossimi obiettivi". "Sanremo deve includere non deve dividere – si era quasi scusato per il pressing Amdeus -. La cosa importante è la tua serenità e la tua tranquillità e naturalmente non volevo metterti in imbarazzo. È importante che tu ti dedichi al tennis".

 

 

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