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Adriano Panatta, gelo in Rai su Sinner: "Chi se ne frega!", "Ma cosa dice!"

Roberto Tortora
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La partecipazione, anzi la mancata partecipazione di Jannik Sinner al Festival di Sanremo è diventata in Italia un argomento, e una polemica, molto più grande di quello che sarebbe dovuto essere, quasi a offuscare il grande e storico successo agli Australian Open di un ragazzo che sta dando lustro al tennis del nostro Paese.

Sinner ha rifiutato l’invito di Amadeus sia per il suo carattere schivo sia, soprattutto, per allenarsi e concentrarsi sui prossimi impegni che lo attendono, tra cui Miami e Indian Wells. In molti, però, hanno criticato lo stesso la scelta di non salire sul palco dell’Ariston.

 

 

 

Non ce l’ha fatta più uno dei suoi più strenui difensori, il grande Adriano Panatta, vincitore del Roland Garros nel 1976, ultimo a trionfare in uno Slam e a raggiungere il quarto posto nel ranking ATP, prima del ragazzo di Sesto Pusteria. Intervenuto a Rainews24, Panatta ha sbottato: “Se al posto suo ci sarei andato? Non lo so, ma chi se ne frega di Sanremo!”.

Gelo in studio, imbarazzo che il conduttore ha dovuto smorzare subito stroncando quest’affermazione: “Ma cosa dice, siamo in Rai!”. Panatta, dopo il trionfo del campione italiano a Melbourne, aveva usato parole al miele: “Jannik trasmette solo valori positivi. Educato, intelligente, rispettoso di tutti, dotato di sense of humour. Se lo merita, è il più forte di tutti e di certo non credo faccia la corsa su di me: la fa sui più forti”.

 

 

 

Lo sfogo a Rainews24 non è un unicum e Panatta non è stato il solo ad aver difeso Sinner, a lui si è aggiunto l’amico e collega ai tempi della Coppa Davis cilena, sempre del ’76, Paolo Bertolucci che, immediatamente dopo il trionfo di Jannik su Medvedev, aveva twittato con forza: “Scappa Jannik Sinner! Scappa al più presto da questo folle circo italico”.

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